Nelle donne con tumore mammario positivo al recettore degli estrogeni (ER+), continuare la terapia con tamoxifene per 10 anni invece di sospenderla dopo i primi 5 anni diminuisce ulteriormente la possibilità di recidiva e la mortalità, specialmente dopo la conclusione del trattamento. Studi precedenti avevano mostrato una riduzione della mortalità specifica nei 15 anni successivi alla diagnosi in donne con tumore mammario ER+ in stadio iniziale che avevano ricevuto tamoxifene per 5 anni. Nello studio internazionale Adjuvant Tamoxifen: Longer Against Shorter (ATLAS), 12894 donne con tumore mammario in stadio iniziale, che avevano completato 5 anni di trattamento con tamoxifene, sono state randomizzate a continuare la terapia per un totale di 10 anni o interromperla dopo i primi 5 (controllo aperto). L’allocazione (1:1) al trattamento è stata eseguita centralmente, con minimizzazione. Dopo l’arruolamento (tra il 1996 e il 2005), sono stati compilati annualmente moduli di follow-up con registrazione di ogni recidiva, tumore secondario, ricovero ospedaliero o decesso. Nello studio, pubblicato su The Lancet (
leggi abstract), sono riportati gli effetti sugli ‘outcome’ del cancro in 6846 pazienti con tumore mammario ER+ e gli effetti collaterali in tutte le donne (con stato ER positivo, negativo o non noto). Il follow-up a lungo termine è tuttora in corso. I risultati suggeriscono che nelle donne con tumore ER+ la scelta di continuare tamoxifene per 10 anni ha ridotto il rischio di recidiva della malattia (617 recidive in 3428 donne assegnate al trattamento continuo di tamoxifene per 10 anni vs 711 in 3418 nel gruppo di controllo; p = 0.002), la mortalità per carcinoma mammario (331 decessi vs 397; p = 0.01) e la mortalità globale (639 decessi vs 722; p = 0.01). La riduzione degli ‘outcome’ avversi del tumore mammario sembrava meno potente prima vs dopo il 10mo anno (quoziente dei tassi di recidiva [RR] 0.90, IC 95%: 0.79 – 1.02, negli anni 5 – 9, vs RR 0.75, IC 95%: 0.62 – 0.90, negli anni successivi; RR per mortalità specifica del tumore mammario 0.97, IC 95%: 0.79 – 1.18, negli anni 5 – 9, vs 0.71, IC 95%: 0.58 – 0.88, nei successivi). Il rischio cumulativo di recidiva durante gli anni 5 – 14 è risultato del 21.4% nelle donne che continuavano la terapia per 10 anni rispetto al 25.1% nel gruppo di controllo. La mortalità per tumore mammario negli anni 5 – 14 era pari al 12.2% nelle donne che continuavano la terapia e al 15.0% nei controlli, con una riduzione assoluta del 2.8%. L’allocazione di trattamento sembrava non incidere sugli ‘outcome’ del tumore mammario nelle 1248 donne con malattia ER-negativa e invece avere un effetto intermedio nelle 4800 pazienti con stato ER non noto. In tutte le 12894 donne senza recidiva, la mortalità per cause diverse dal tumore mammario era solo leggermente alterata (691 decessi nelle donne che non sviluppavano recidiva tra le 6454 donne allocate al trattamento continuativo rispetto a 679 decessi tra le 6440 donne nel gruppo di controllo; RR 0.99, IC 95%: 0.89 – 1.10; p = 0.84). Per quanto riguarda i tassi di incidenza (ospedalizzazione o decesso) di malattie specifiche, gli RR erano: 1.87 per l’embolia polmonare (IC 95%: 1.13 – 3.07; p = 0.01, che includeva una mortalità dello 0.2% in entrambi i gruppi di trattamento), 1.06 per l’ictus (IC 95%: 0.83 – 1.36), 0.76 per la cardiopatia ischemica (IC 95%: 0.60 – 0.95; p = 0.02) e 1.74 per il tumore dell’endometrio (IC 95%: 1.30 – 2.34; p = 0.0002). Il rischio cumulativo di cancro endometriale negli anni 5 – 14 è risultato di 3.1% (mortalità 0.4%) nelle donne che hanno continuato il trattamento per 10 anni vs 1.6% (mortalità 0.2%) nei controlli, con un aumento assoluto della mortalità dello 0.2%. In conclusione, nelle donne con tumore ER+ la continuazione della terapia con tamoxifene per 10 anni, rispetto all’interruzione dopo 5 anni, produce un’ulteriore riduzione della recidiva e della mortalità, in particolare dopo il 10mo anno. Questi risultati, insieme a quelli di precedenti studi che avevano esaminato gli effetti di tamoxifene per 5 anni vs nessun trattamento, suggeriscono che la terapia prolungata per 10 anni è in grado di quasi dimezzare la mortalità per tumore mammario nel secondo decennio dopo la diagnosi.