DUBBI SULL’UTILITÀ DELLO SCREENING PER IL CANCRO DI MAMMELLA E PROSTATA
L’articolo sul Journal of the American Medical Association ha molto stimolato l’interesse dei media, soprattutto americani, quando un alto esponente dell’American Cancer Society (ACS), il dott. Otis Brawley, direttore medico dell’ACS, ha dichiarato in un’intervista al New York Times che l’articolo in questione poneva dubbi legittimi e che la Società avrebbe rivisto le linee guida perché i benefici dichiarati erano forse ‘esagerati’. L’ACS, interpellata nuovamente sull’argomento, ha ribadito in una dichiarazione che l’utilità dello screening per il cancro alla mammella, alla cervice e al colon-retto è tuttora valida, mentre lo screening del cancro alla prostata, con PSA, aveva limitazioni soprattutto negli individui di età maggiore a 65 anni. Anche Larry Norton, direttore del Breast Cancer Program al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, intervistato dal New York Times, ha affermato che ACS e Brawley avevano divulgato un messaggio sbagliato. Ha inoltre affermato che anche se la mammografia non è lo screening perfetto per la prevenzione del cancro alla mammella, essa permette però di ridurre il numero di donne che muoiono per questo tumore. Ma il dibattito è ancora aperto.