I linfomi possono mostrare sia uniformità che diversità eziologica: le alterazioni immunitarie sono di maggiore importanza nell’eziologia del linfoma diffuso a grandi cellule B e della zona marginale
La comprensione del pattern di uniformità ed eterogeneità eziologica dei linfomi non-Hodgkin può contribuire a chiarire la loro genesi. Ricercatori appartenenti ai più importanti centri oncologici americani hanno presentato la prima comparazione sistematica del rischio di sviluppare i diversi sottotipi di linfoma in rapporto ad un’ampia gamma di fattori putativi di rischio in uno studio di popolazione caso-controllo, pubblicato nella rivista Blood (leggi abstract originale) e che ha incluso: linfoma diffuso a grandi cellule B (LDGCB; n = 416), linfoma follicolare (n = 318) e della zona marginale (n = 106), leucemia linfocitica cronica/linfoma linfocitico a piccole cellule (LLC/LLPC; n = 133). L’ordine di nascita (ultimo) e un alto indice di massa corporea (≥ 35 kg/m2) aumentano il rischio di LDGCB, condizioni autoimmuni aumentano il rischio di linfoma della zona marginale, mentre il polimorfismo del TNF G-308A (rs1800629) aumenta il rischio di entrambi. L’esposizione ad amine eterocicliche attraverso il consumo di carne aumenta il rischio di LLC/LLPC, mentre nessun significativo fattore di rischio è stato osservato per lo sviluppo del linfoma follicolare. I dati supportano l’uniformità e l’eterogenità eziologica dei vari sottotipi di linfoma e suggeriscono che una disfunzione immunitaria è più importante nello sviluppo di LDGCB e linfoma della zona marginale che del linfoma follicolare e di LLC/LLPC.SIEnews – Numero 2 – 22 gennaio 2009