11 Maggio 2010
CUORE D’ATLETA E’ SANO, MODIFICHE PATOLOGICHE PIU’ PROBABILI PER DOPING
Fare sport a livello agonistico non è pericoloso per il cuore che non modifica la sua funzionalità anche dopo molti anni di allenamento. La rassicurazione arriva da uno studio italiano effettuato grazie al Coni e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Eventuali problemi cardiaci che si riscontrino in atleti di lungo corso, suggeriscono i risultati di questo lavoro, come l’ingrossamento del cuore osservato in alcuni ciclisti del Tour de France, potrebbe essere più verosimilmente legato ad abuso di sostanze dopanti come l’EPO, mentre lo sport agonistico di per sé non fa male. Gli esperti del Coni hanno esaminato su un lungo periodo di tempo 114 atleti che avevano partecipato a ben due edizioni dei giochi olimpici gareggiando in varie specialità tra cui corsa e ciclismo. E’ emerso che anche dopo 13 anni di attività agonistica e di strenuo allenamento il cuore di questi atleti resta in buona forma: non riporta danni di alcun tipo, inoltre funziona in modo del tutto normale e la sua capacità di pompare il sangue non si modifica. In alcuni casi può presentarsi leggermente ingrandito, ma questo non ne compromette la funzionalità, è semplicemente un effetto secondario che viene definito ‘cuore dell’atleta’ ma senza conseguenze per la salute. Ciò significa che le modifiche cardiache osservate in alcuni ciclisti sono più verosimilmente riconducibili a uso di sostanze dopanti.
Ansa