La casistica di un centro italiano suggerisce la sicurezza e l’efficacia del trattamento delle masse tumorali di piccole dimensioni. Urologi dell’ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute di Milano hanno condotto un’analisi osservazionale retrospettiva delle procedure di crioablazione laparoscopica di piccole masse renali (< 4 cm) in 123 pazienti in cura presso il loro istituto. La diagnosi è stata posta sulla base di esami pre-operatori di indagine tomografica o con risonanza magnetica, ripetuta al follow-up. La recidiva locale dopo crioablazione laparoscopica del tumore renale era definita da un allargamento o la persistenza dell’immagine alla risonanza magnetica nel follow-up. 131 piccole masse renali sono state asportate dai 123 pazienti (91 uomini, 32 donne) tra settembre 2000 e giugno 2008. Le dimensioni medie delle lesioni erano 2.14 ± 0.86 cm (range: 0.5 – 4). L’esame del campione bioptico dei 123 pazienti ha permesso la diagnosi di 69 casi di carcinoma renale a cellule chiare (56.1%), 8 di tipo papillare (6.53%), 3 di tipo cromofobo (2.4%), un caso di carcinoma renale sarcomatoide (0.8%), 27 casi di oncocitoma (21.9%), 5 di angiomiolipoma (4.1%) e uno di pielonefrite xantogranulomatosa (0.8%). Gli esiti bioptici sono risultati non diagnostici (per tessuto fibrotico o necrotico) in 9 casi (7.3%). Il follow-up è stato di 46.4 ± 25.75 mesi (mediana 41, range: 12 – 96). In 44 pazienti con carcinoma renale e follow-up medio di 61.3 ± 13.76 mesi, la sopravvivenza cancro-specifica è stata del 100% e la sopravvivenza globale del 93.2%. Nessuno dei 53 pazienti con carcinoma renale o lesioni non maligne sottoposti a follow-up superiore a 5 anni ha sviluppato recidiva con evidenza radiografica. Lo studio pubblicato nella rivista Urology (
leggi abstract originale) indica quindi che la crioablazione in laparoscopia può essere considerata una procedura sicura ed efficace nel medio termine per trattare le piccole masse renali.