giovedì, 21 settembre 2023
Medinews
9 Aprile 2013

CORTE DI STRASBURGO: UNIVERSITÀ A NUMERO CHIUSO NON VIOLA IL DIRITTO ALLO STUDIO

Il numero chiuso che regola l’accesso a determinate facoltà universitarie non rappresenta una limitazione del diritto allo studio. E’ quanto ha stabilito una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Secondi i giudici il diritto di accesso a tali facoltà esiste solo nella misura in cui l’università dispone delle capacità e delle risorse necessarie e nel caso in cui vi sia una necessità sociale riguardante una particolare professione. Il Tribunale di Strasburgo è stato chiamato a decidere sul caso avanzato da otto studenti italiani che non avendo superato l’esame di iscrizione alla facoltà di medicina si lamentavano delle restrizioni imposte dalla legge. “La sentenza della Corte Europea – ha affermato segretario generale della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCEO) Luigi Conte – conferma quanto diciamo noi da tempo, più che di numero chiuso si tratta di numero programmato. Questo non significa che l’accesso alle facoltà di Medicina non vada riformato. Ad esempio, si potrebbe iniziare intervenendo sui quiz di accesso, rendendoli più adeguati agli studi medici. Non bisogna dimenticare – ha sottolineato Conte – che in Italia usciamo da una condizione unica al mondo di pletora medica. La soluzione di programmare il numero gli accessi alle facoltà di Medicina è stato un modo utile per risolvere il problema dei troppi camici bianchi”.
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