13 Dicembre 2012
CONSUMO DI LATTICINI E RISCHIO DI INFARTO MIOCARDICO NELLE DONNE
Secondo uno studio condotto da epidemiologi nutrizionisti dell’Istituto Karolinska di Stoccolma non esisterebbero differenze tra consumo di latticini a basso o alto contenuto di grassi rispetto al rischio di avere un infarto del miocardio. La relazione tra latticini e malattia cardiovascolare è ancora poco chiara, gli autori hanno quindi valutato l’associazione tra consumo di latticini totali e specifici con l’incidenza di infarto in una popolazione prospettica di 33.636 donne di età compresa tra 48 e 83 anni, che non avevano malattie cardiovascolari, cancro o diabete, incluse nella Swedish Mammography Cohort. Il consumo di latte, latte o yogurt fermentato, formaggio, panna, burro, ecc è stato rilevato con un questionario (FFQ) compilato dalle donne prima di iniziare lo studio, mentre l’incidenza di infarto miocardico è stata ricavata dai registri nazionali. Dopo 11,6 anni di follow-up, sono stati accertati 1.392 casi di infarto. Nello studio, il consumo totale di latticini è stato inversamente associato al rischio di infarto (HR 0,77), ma considerando i diversi prodotti separatamente, se il consumo di formaggio totale era inversamente associato al rischio di infarto (HR 0,74), quello di burro (spalmato sul pane, non cotto) era direttamente associato a questo rischio (HR 1,34). Per gli altri latticini non è stata evidenziata associazione con il rischio. Secondo gli autori, questo errore, cioè non considerare i latticini come un gruppo eterogeneo, potrebbe impedire di rilevare informazioni importanti nei futuri studi clinici per lo sviluppo di linee guida nutrizionali.
Journal of Nutrition