Le prime raggiungerebbero il 15.2% con una tasso di re-intervento del 3.3%; il punteggio PADUA è confermato come strumento affidabile per predire i risultati e la morbilità
Ricercatori dell’Università di Firenze, Ospedale Careggi, hanno valutato i risultati chirurgici e la morbilità dopo enucleazione del carcinoma renale e la loro correlazione con il punteggio dei parametri nefrometrici PADUA (Preoperative Aspects and Dimensions Used for an Anatomical classification score). Gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Annals of Surgical Oncology (leggi abstract) hanno raccolto prospettivamente i dati, includendo analisi accurate dei parametri nefrometrici tumorali, da 244 pazienti consecutivi trattati con enucleazione del carcinoma renale clinicamente localizzato. Tutti i risultati chirurgici sono stati raccolti e le complicanze peri-operatorie sono state stratificate per severità secondo il sistema di Clavien. La correlazione tra variabili pre-operatorie e risultati/complicanze chirurgiche è stata valutata in analisi uni- e multivariata. I risultati indicano dimensioni medie del tumore di 3.6 cm (range: 0.8 – 10.0) e un tempo medio di ischemia calda di 16.8 minuti (range: 5 – 35). In totale, le complicanze peri-operatorie si sono manifestate in 45 pazienti (18.4%): 8 erano di tipo medico e 37 di tipo chirurgico (4 di grado Clavien 1, 25 di grado 2 e 8 di grado 3). Il tasso di incontinenza urinaria è stato del 2.0%, ma nessuna complicanza di grado 4 e 5 si è manifestata in questa serie di pazienti. In analisi univariata, il punteggio PADUA, la crescita endofitica e il diametro del tumore, il coinvolgimento del sistema collettore e del seno renale sono risultati associati al tempo di ischemia calda (tutti p < 0.0001) e alle complicanze chirurgiche (rispettivamente p = 0.0007; p = 0.049; p = 0.021; p = 0.036 e p = 0.029). Alla regressione logistica, il punteggio dei parametri nefrometrici è risultato associato indipendentemente alle complicanze globali (rischio correlato per ciascun punto di incremento 1.54; p = 0.017), alle complicanze chirurgiche (rischio correlato 1.58; p = 0.016) e alle complicanze chirurgiche di grado Clavien 3 (rischio correlato 2.99; p = 0.008). In conclusione, la tecnica di enucleazione del tumore renale è stata associata a un tasso di complicanze chirurgiche del 15.2%, con un tasso di re-intervento del 3.3%, che includeva lo ‘stenting’ ureterale e l’embolizzazione super-selettiva dell’arteria renale. I parametri nefrometrici tumorali e l’indicazione chirurgica risultavano fattori predittivi indipendenti di complicanze di grado Clavien 3. Il punteggio PADUA è, infine, risultato strumento affidabile per predire i risultati chirurgici e la morbilità dopo enucleazione del tumore renale.Renal Cancer Newsgroup – Numero 1- Gennaio 2013