While tumor-tissue remains the ‘gold standard’ for genetic analysis in cancer patients, it is challenged with the advent of circulating cell-free tumor DNA (ctDNA) analysis from blood samples. Here, we broaden our previous study on the clinical validation of plasma DNA in metastatic colorectal cancer patients, by evaluating its clinical utility under standard management care. Concordance and data turnaround-time of ctDNA as compared to tumour-tissue … (leggi tutto)
La possibilità di utilizzare tecniche non invasive e facilmente ripetibili per la valutazione di biomarcatori predittivi di risposta/resistenza ai trattamenti ha sempre suscitato l’interesse sia dei ricercatori e degli oncologi medici che dell’opinione pubblica e della società civile. Tra tutte, la cosiddetta biopsia liquida è la metodica sicuramente più sviluppata ma anche la più dibattuta. Questo recente studio condotto da un gruppo di ricercatori francesi guidati da Thierry ha analizzato i dati di concordanza tra analisi mutazionale da tessuto tumorale ed analisi mutazionale di ctDNA da biopsia liquida riguardanti 140 pazienti affetti da carcinoma metastatico del colon-retto KRAS ‘wild-type’ e naïve da trattamento con anti-EGFR arruolati prospetticamente in 11 centri.L’analisi mutazionale da campioni plasmatici è stata effettuata tramite il metodo IntPlex (messo a punto dagli autori e descritto in un precedente lavoro) mentre l’analisi mutazionale da tessuto tumorale è stata effettuata utilizzando varie metodiche considerate standard nei centri partecipanti. La sensibilità, specificità, valore predittivo positivo e valore predittivo negativo nella valutazione delle mutazioni puntiformi a carico dell’esone 2 di KRAS sono state rispettivamente dell’85%, 62%, 63% e 84%, mentre per la mutazione V600E di BRAF sono state del 57%, 89%, 29% e 96%. Su 34 campioni risultati ‘wild-type’ per mutazioni a carico dell’esone 2 di KRAS e per la mutazione V600E di BRAF, la sensitività, specificità, valore predittivo positivo e valore predittivo negativo nella valutazione delle mutazioni puntiformi a carico degli esoni 3 e 4 di KRAS sono state rispettivamente del 83%, 71%, 38% e 95%, mentre per la valutazione delle mutazioni puntiformi a carico degli esoni 2 e 3 di NRAS sono state del 67%, 94%, 50% e 97%.
Un’analisi post-hoc dei dati ha mostrato come i fattori che più hanno influenzato la discordanza di risultati tra l’analisi mutazionale su tessuto tumorale e quella su ctDNA siano stati la sede del tumore primitivo, il tipo di campione di tessuto analizzato (biopsia vs campione chirurgico e campione da primitivo vs campione da lesione metastatica), il tempo intercorso tra prelievo del campione tissutale ed effettuazione della biopsia liquida, la resezione o meno del primitivo e il numero di sedi metastatiche al momento della biopsia liquida. Un’ulteriore analisi post-hoc ha mostrato come l’analisi mutazionale da DNA tumorale circolante sia stata in grado di individuare la presenza di mutazioni multiple (doppie o addirittura triple) a carico dei diversi esoni dei tre geni analizzati, anche utilizzando soglie di sensibilità diverse sottolineando le potenzialità della biopsia liquida nel bypassare il problema dell’eterogeneità tumorale. Da notare come il tempo necessario ad ottenere l’esito dell’analisi rispetto al momento della ricezione del campione da parte del laboratorio sia stato nettamente minore per l’analisi da biopsia liquida rispetto a quella da tessuto tumorale (2 e 12 giorni rispettivamente).
Il numero limitato di pazienti trattati con anti-EGFR e l’uso concomitante della chemioterapia in associazione al trattamento biologico non ha reso possibile un’analisi efficace dell’utilità clinica della biopsia liquida rispetto all’analisi da tessuto nel trattamento con anti-EGFR dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto metastatico. Inoltre l’applicazione di metodiche super-sensibili all’analisi tessutale, similmente a quanto avviene per la biopsia liquida, potrebbe in realtà ridurre in ugual misura i falsi negativi legati alla presenza di mutazioni con ridotta frequenza allelica e tipicamente riscontrati con le attuali metodiche CEVD standard.