22 Giugno 2009
CHIRURGO: FLESSIONE PREOCCUPANTE, -30% SPECIALIZZANDI
Sempre meno giovani chirurghi nel nostro Paese: quella che prima era una professione ambita sta conoscendo negli ultimi anni una preoccupante flessione, con un -30 per cento di candidati alle scuole di specializzazione nel 2008 rispetto al 2007. E’ l’allarme del prof. Rocco Bellantone, segretario generale della Società italiana di chirurgia e presidente del primo congresso congiunto italo-francese di Chirurgia endocrina che si è svolto alla Cattolica di Roma, 800 specialisti delle società italiane di chirurgia endocrina (Siec-Uec-Sictc) insieme ai colleghi della società francofona di chirurgia endocrina (Afce). “Oggi la realtà che noi chirurghi viviamo e’ molto diversa dall’immagine che ne ha il pubblico ed esistono problemi di natura legale e istituzionale che stanno sempre più allontanando i giovani dalla professione”. Il brusco calo di iscritti alle scuole di specializzazione, segnala l’esperto, e’ dovuto principalmente al rischio di denunce: 8 medici su 10 in media ricevono richieste di risarcimento e saranno accusati di malpractice, oltre “allo stress di una professione che non concede spazi alla vita privata e all’età media molto alta in cui si inizia a effettuare grossi interventi”. Inoltre “e’ finita l’era dei grandi guadagni”. Tuttavia, la questione del rischio clinico sarà presto risolta, ha rassicurato il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, presente al congresso: “Stiamo predisponendo leggi per risolvere la questione del rischio clinico: la paura del medico di fare errori in buona fede non deve esistere. E gli stipendi sono in linea con la media europea. Semmai bisogna capire se questa diminuzione e’ dovuta a una riorganizzazione delle equipes, che usufruiscono ora di nuove tecnologie, dalla robotica alla endoscopica, che inducono a rivedere la necessità di personale. Non bisogna drammatizzare insomma, e per le scuole di specializzazione stiamo provvedendo a un riassetto complessivo che partirà dal 2010”.