Da uno studio retrospettivo pubblicato nel British Journal of Urology International (per scaricare l’abstract originale clicca
qui) risulta che la chirurgia dei tumori renali nei pazienti anziani è sicura e permette di mantenere bassa la morbilità perioperatoria ed una buona sopravvivenza globale. La resezione chirurgica del tumore renale nell’anziano (età superiore a 80 anni) è materia controversa per quanto concerne l’aspettativa di vita e le altre possibili cause di morte. Tra il 1990 e il 2006, 1625 pazienti sono stati trattati chirurgicamente presso il Dipartimento di Urologia della Johannes Gutenberg-University Medical School di Mainz in Germania per tumori renali solidi (sospetto carcinoma renale, CCR). Dei 62 pazienti (4%) di età superiore agli 80 anni (media 82.5), il 73% ha subito nefrectomia radicale (NR) e il 27% chirurgia ‘nephron-sparing’ (CNS). Il follow-up mediano è stato 3.1 anni (range: 0.2-14.1) (89% dei pazienti). Non si è verificato alcun caso di mortalità perioperatoria, anche se complicanze minori sono state osservate nel 47% dei pazienti, la maggior parte delle quali (34%) comprendeva solo innalzamenti transitori dei livelli serici di creatinina. Dal punto di vista istopatologico, il 10% dei 62 pazienti anziani aveva lesioni benigne, mentre il 90% (56 pazienti) presentava CCR (stadio pT1a nel 34%, pT1b nel 25%, pT2 nel 5% e pT3 nel 36%). Per i pazienti sottoposti a NR, i livelli serici mediani (range) di creatinina prima e dopo NR erano 1.0 (0.7-1.8) e 1.4 (1.0-2.8) mg/dL, rispettivamente (n.s.). La sopravvivenza globale a 5 anni era del 68% e quella cancro-specifica dell’85%.
Renal Cancer Newsgroup – Numero 10 – Ottobre 2008