domenica, 1 ottobre 2023
Medinews
11 Giugno 2013

CENSIS: OLTRE 12 MILIONI DI ITALIANI IN FUGA DALLA SANITÀ PUBBLICA

Oltre 12 milioni d’italiani “scappano” dalla sanità pubblica per trovare rifugio in quella privata. Le cause di questa fuga sono gli effetti della “spending review”, il peso dei ticket, i Piani di rientro di alcune Regioni e i tagli al comparto sanità varati dagli ultimi governi. E’ questa la fotografia scattata dall’ultimo Rapporto del Censis presentato la scorsa settimana a Roma in occasione del Welfare Day 2013. Secondo il report il 66,6% dei connazionali che si rivolge a strutture sanitarie private lo fa per la lunghezza delle liste d’attesa. Il 18% è invece convinto che “se paghi vieni trattato meglio” mentre per il 27% del campione il costo del ticket porta le prestazioni ad avere un prezzo simile tra pubblico e privato. La notazione vale ancora di più nelle Regioni con Piano di rientro, e quindi con ticket più alti, dove la percentuale sale al 37%. La fuga verso il privato riguarda soprattutto l’odontoiatria (90%), le visite ginecologiche (57%) e le prestazioni di riabilitazione (36%). Il 69% delle persone che ha effettuato prestazioni sanitarie private reputa alto il prezzo pagato e il 73% ritiene elevato il costo dell’intramoenia. “I ticket elevati – si legge nel Rapporto Censis – riguardano le visite ortopediche (53%), l’ecografia dell’addome (52%), le visite ginecologiche (49%) e la colonscopia (45%). Oltre a chi non può rivolgersi al privato e si rassegna alle liste d’attesa, c’è anche chi non può proprio permettersi neppure i ticket pubblici. Nove milioni di persone decidono di non curarsi o preferiscono rimandare visite ed esami all’anno successivo, e fra questi ci sono due milioni di anziani. In queste condizioni per molti italiani comincia a diventare allettante la possibilità di un fondo integrativo che aiuti ad affrontare le spese sanitarie, che già hanno 6 milioni di connazionali”.
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