CARCINOMA DEL PANCREAS AVANZATO, GEMCITABINA PIÙ NABPACLITAXEL ALLUNGA LA VITA
ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale (OS) rispetto ai pazienti trattati con la sola gemcitabina (OS mediana 8,5 mesi contro 6,7; HR 0,72; P = 0,000015). Inoltre, nel gruppo trattato con nabpaclitaxel più gemcitabina si è osservato un aumento del 59% della sopravvivenza a un anno (35% contro 22%; P = 0,0002) e un raddoppio della sopravvivenza a 2 anni (9% contro 4%; P = 0,02), rispetto alla sola gemcitabina. Il trattamento con il trattamento con nab-paclitaxel + gemcitabina ha determinato un miglioramento statisticamente significativo dei principali endpoint secondari rispetto alla sola gemcitabina, tra cui una riduzione del 31% del rischio di progressione o di decesso, con una sopravvivenza libera da progressione mediana (PFS) di 5,5 mesi contro 3,7 (HR 0,69; P = 0,000024) e una percentuale di risposta complessiva (ORR) del 23% contro il 7% (response rate ratio 3,19: P = 1,1 x 10-10). “Negli ultimi decenni ci sono stati davvero pochi progressi nel trattamento del carcinoma pancreatico avanzato, che è letale e incredibilmente difficile da trattare con successo” ha affermato il primo autore dello studio Daniel D. Von Hoff, MD, dello Scottsdale Healthcare’s Virginia G. Piper Cancer Center. “Il fatto che nabpaclitaxel più gemcitabina abbia dimostrato un beneficio complessivo di sopravvivenza, e lo abbia mostrato sia a un anno sia a 2 anni, rappresenta un importante passo avanti nella direzione di offrire una potenziale nuova speranza ai nostri pazienti” ha aggiunto l’oncologo.