Brevi trattamenti radioterapici prima della procedura chirurgica potrebbero dimostrarsi più efficaci del trattamento post-operatorio nei pazienti con cancro del retto. Il trattamento standard dell’adenocarcinoma rettale è l’asportazione chirurgica, anche se lascia un rischio elevato di recidiva locale se adottata come unica procedura terapeutica. La radioterapia, pre- o post-operatoria, d’altra parte, riduce il rischio di recidiva locale nei pazienti con cancro operabile del retto. Tuttavia, gli avanzamenti nelle procedure chirurgiche e negli studi istopatologici hanno dimostrato che il ruolo della radioterapia debba essere rivalutato. Ricercatori britannici hanno condotto uno studio multicentrico randomizzato per valutare il beneficio di un breve trattamento radioterapico prima dell’intervento rispetto alla chirurgia iniziale seguita da chemioterapia. Lo studio si è svolto in 80 centri distribuiti in 4 paesi anglosassoni (Regno Unito, Canada, Sud Africa e Nuova Zelanda) ed ha coinvolto 1350 pazienti con adenocarcinoma operabile del retto. I pazienti sono stati randomizzati ad un breve ciclo di radioterapia pre-operatoria (25 Gy in 5 frazioni giornaliere; n = 674) o a chirurgia iniziale seguita da radio-chemioterapia selettiva (45 Gy in 25 frazioni associata a 5-fluorouracile) limitata ai soli pazienti che mostravano coinvolgimento dei margini di resezione (n = 676). L’outcome primario era la recidiva locale. Al momento dell’analisi (basata su ‘intention-to-treat’), che ha incluso tutti i partecipanti allo studio, 330 erano deceduti (157 nel gruppo sottoposto a radioterapia pre-operatoria e 173 nel gruppo trattato con radio-chemioterapia post-operatoria) e il follow-up mediano dei pazienti sopravvissuti era di 4 anni. I pazienti che hanno sviluppato recidiva locale erano 99 (27 nel primo gruppo e 72 nel secondo gruppo). Gli autori dello studio, pubblicato nella prestigiosa rivista Lancet (
leggi abstract originale), hanno osservato una riduzione del 61% del rischio relativo di recidiva locale nei pazienti che hanno ricevuto radioterapia pre-operatoria (hazard ratio [HR] 0.39; IC 95%: 0.27-0.58; p < 0.0001) e una differenza assoluta a 3 anni del 6.2% (IC 95%: 5.3-7.1) (4.4% in radioterapia pre-operatoria vs 10.6% in radio-chemioterapia selettiva post-operatoria). Hanno inoltre osservato un miglioramento relativo della sopravvivenza libera da malattia del 24% nei pazienti del primo gruppo (HR 0.76; IC 95%: 0.62-0.94; p = 0.013) e una differenza assoluta a 3 anni del 6.0% (IC 95%: 5.3-6.8) (77.5% vs 71.5%). La sopravvivenza globale invece non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi (HR 0.91; IC 95%: 0.73-1.13; p = 0.40).