sabato, 23 settembre 2023
Medinews
18 Novembre 2008

BIOETICA: GB, AD ADOLESCENTE RICONOSCIUTO DIRITTO A RIFIUTARE CURE

No alle cure contro il suo volere. Una ragazzina britannica di 13 anni, gravemente malata, ha vinto la sua battaglia per rifiutare il trapianto di cuore, l’intervento salvavita a cui l’ospedale voleva sottoporla, ma che lei non aveva intenzione di ricevere. Con una sentenza destinata a far discutere, l’Alta Corte di Londra ha dato ragione ad Hanna, accogliendo la sua richiesta di morire con dignità, circondata da familiari e amici. Per i giudici, la ragazzina è matura abbastanza per decidere per se stessa. I medici dell’ospedale di Hereford, che l’hanno in cura, chiedevano invece all’Alta Corte di sottrarre la giovane temporaneamente alla custodia dei genitori, per permettere l’esecuzione del trapianto. Hanna soffre da 5 anni di una rara forma di leucemia. A causa delle cure a cui è stata sottoposta, le è venuto un buco al cuore, che ha spinto i medici a decidere a luglio dello scorso anno per il trapianto. Una terapia, secondo gli specialisti, risolutiva. L’adolescente però la rifiuta: teme che l’intervento possa non funzionare o che, anche se fosse efficace, sarebbe seguito da cure continue. L’Herefordshire Primary Care Trust si è rivolto così all’Alta Corte a febbraio di quest’anno e la ragazza è stata ascoltata dall’Ufficio di protezione dell’infanzia, che ha constatato l’irremovibilità della sua decisione. Dalla sua parte anche i genitori, intenzionati a rispettarne la volontà. “Hanna – ha affermato il padre, Andrew Jones – ha preso la sua decisione da sola, in modo consapevole, anche se aveva appena 12 anni. E non ha cambiato idea. Ho grande ammirazione per lei e noi dobbiamo appoggiarla e sostenere la sua decisione”.
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