L’espressione di proteine, principalmente coinvolte nelle vie metaboliche di detossificazione, metabolismo dei carboidrati e biotrasformazione di aminoacidi, nel tessuto tumorale è diversa dal tessuto sano e potrebbe rivelarsi utile nello sviluppo di nuove terapie. Scopo dello studio pubblicato nella rivista International Journal of Oncology (
leggi abstract originale) era l’identificazione di proteine alterate associate allo sviluppo di carcinoma epatico. La diversa espressione proteica che si manifesta nel tessuto di epatocarcinoma e in quello epatico non tumorale è stata studiata da ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori CRO-IRCCS di Aviano in campioni prelevati da 20 pazienti attraverso elettroforesi bidimensionale fluorescente (2D-DIGE) associata a spettrometria di massa (MS). Gli spot (accumulo delle proteine espresse in maggiore o minore quantità), che mostravano una differenza di intensità del segnale di almeno 1.5 volte ed assumevano significato statistico (p < 0.05, t-test; intervalli di confidenza 95%), sono stati separati dal gel ed identificati con ‘finger-printing’ dei peptidi utilizzando spettrometria di massa MALDI-TOF. Nell’analisi sono stati identificati 36 spot proteici corrispondenti a 29 proteine alterate che appartenevano a vie metaboliche diverse. Le proteine espresse in difetto (n = 23) erano maggiori, in numero, di quelle espresse in eccesso (n = 6). Le principali vie metaboliche risultate alterate nel carcinoma epatico riguardavano la detossificazione, il metabolismo dei carboidrati e la biotrasformazione di aminoacidi. La sovra-espressione di aldo-chetoreduttasi 1C2, tioredoxina e transchetolasi, coinvolte in processi cellulari metabolici e regolatori che includono la proliferazione, la differenziazione e la carcinogenesi, era molto evidente. Queste proteine potrebbero rivelarsi quali biomarcatori molto utili per spiegare alcune modificazioni fisiopatologiche caratteristiche del carcinoma epatico e per lo sviluppo di nuovi approcci farmacologici.