giovedì, 1 giugno 2023
Medinews
13 Giugno 2017

Alectinib versus Crizotinib in Untreated ALK-Positive Non-Small-Cell Lung Cancer

Alectinib, a highly selective inhibitor of anaplastic lymphoma kinase (ALK), has shown systemic and central nervous system (CNS) efficacy in the treatment of ALK-positive non-small-cell lung cancer (NSCLC). We investigated alectinib as compared with crizotinib in patients with previously untreated, advanced ALK-positive NSCLC, including those with asymptomatic CNS disease. In a randomized, open-label, phase 3 trial, we randomly assigned 303 patients with … (leggi tutto)

Un anno fa al meeting annuale ASCO venivano presentati i dati di uno studio molto simile, ma condotto sulla sola popolazione Giapponese (J-ALEX; Nokihara H, et al. ASCO 2016. Abstract #9008; Hida T. el al. Lancet May 2017). Da allora la comunità scientifica è rimasta in attesa di vedere questi dati sulla popolazione caucasica. Lo studio randomizzava pazienti naïve affetti da carcinoma polmonare non-a piccole cellule in stadio IV e con riarrangiamento di ALK, a trattamento con crizotinib verso terapia con alectinib avendo come primary objective la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Così come era stato per lo studio J-ALEX, anche in questo caso si apprezza il vantaggio significativo di alectinib verso crizotinib (HR 0,47; IC 95%: 0,34 – 0,65), con un dato sicuramente interessante anche per quanto riguarda i pazienti che esordivano con metastasi cerebrali (HR 0,40; IC 95%: 0,25 – 0,64) essendo peraltro la percentuale di pazienti in questo sottogruppo decisamente più elevata di quanto non lo fosse nello studio J-ALEX. Per entrambi i farmaci viene registrata un’elevata proporzione di risposte (75,5% con crizotinib e 82,9% con alectinib), ma sicuramente la risposta a livello intracranico è a vantaggio di alectinib. Il profilo di tollerabilità appare essere migliore con alectinib rispetto a quanto registrato con crizotinib anche se la differenza in termini di profilo di tossicità non sembra essere così marcata come era evidenziabile nello studio J-ALEX (ancora una volta emerge una diversa tollerabilità ai farmaci in etnie differenti e soprattutto caucasica verso giapponese). Questo studio pone quindi in discussione l’approccio in prima linea per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non-a piccole cellule in stadio IV e con riarrangiamento di ALK e pone il clinico italiano in difficoltà se si pensa che la disponibilità di crizotinib in prima linea risale a pochi mesi fa (ossia a quasi 6 anni dall’approvazione da parte di FDA).
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