giovedì, 1 giugno 2023
Medinews
11 Novembre 2008

AL VIA LA CAMPAGNA ‘GIOCA A NON FUMARE’, RAGGIUNGERÀ 5.000 BIMBI

Torna la campagna itinerante e interattiva del Moige che mira a sensibilizzare i ragazzi, i genitori e gli insegnanti sull’importanza della prevenzione del fumo minorile. Il secondo tour di ‘Gioca a non fumare’, iniziativa che quest’anno vanta il patrocinio scientifico della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), vedrà la partecipazione di circa 5 mila bambini, 10 mila genitori, per un totale di 30 scuole elementari, situate su tutto il territorio nazionale: la campagna, infatti, arriverà in 11 Regioni e 15 città italiane, dal Nord al Sud della Penisola. Circa la metà dei fumatori ha acceso la prima sigaretta da adolescente, meglio dunque imparare fin da bambini a non fumare. “Tra novembre e dicembre 2008 – ha spiegato Francesca Calisti, responsabile del progetto – gli operatori del Moige si recheranno nelle scuole e coinvolgeranno i bambini in un gioco interattivo, ossia in un gioco dell’oca molto speciale, un percorso che illustrerà loro importanti informazioni sui danni provocati dal fumo e che sensibilizzerà allo stesso tempo genitori e insegnanti sul tema”. “Il carattere ludico e fortemente interattivo dell’iniziativa – ha aggiunto Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige – è molto indicato per il tipo di target cui si rivolge il progetto, i minori di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Attraverso il gioco, infatti, si stimola sicuramente di più la curiosità e l’attenzione dei bambini che, in questo modo, si sentiranno realmente protagonisti della campagna, più coinvolti e partecipi. Tutti questi fattori ci rendono certi di avere un forte riscontro nei ragazzi”. “La prevenzione e l’educazione a sani stili di vita – ha aggiunto Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps – devono iniziare fin da piccoli. E’ necessario che i bambini siano consapevoli delle gravi conseguenze che porta l’abitudine del fumo. Imparare giocando permette loro di assimilare meglio, in una maniera semplice ma allo stesso tempo motivata, il concetto che fumare fa male al fumatore innanzitutto ma anche a chi gli sta vicino. Oltre a sfatare, fin da piccoli, l’idea che la sigaretta rende ‘più grandi’, per ricordarselo poi anche durante la fase dell’adolescenza, quando la tentazione di accenderne una, come mostrano anche le ricerche, sarà molto grande”. Il fumo minorile è un problema sociale complesso, che con il passare del tempo si sta rivelando un fenomeno purtroppo in crescita. ‘Gioca a non fumare’ nasce quindi dalla necessità di evidenziare i danni che il fumo, sia attivo che passivo, può causare sensibilizzando minori, genitori e insegnanti sull’importanza della prevenzione. La centralità di questa attività di sensibilizzazione è confermata anche dai dati relativi al fenomeno. Secondo un’indagine Swg per Moige, infatti, il 37% dei genitori ammette di sapere che il figlio fuma sempre o spesso, l’8% non ha mai parlato ai figli dei danni provocati dal fumo e il 60% ha provato ma senza successo a convincere i figli a smettere di fumare. La Swg sottolinea, inoltre, come in Italia, fra i genitori che dichiarano che i loro ragazzi hanno l’abitudine della sigaretta, è maggiore la percentuale di ragazzi che fuma regolarmente quando in famiglia c’è qualche adulto con il vizio (21% contro la media del 12%). Per contro, non fumano mai (72% contro il 62% di media) coloro che in famiglia non hanno adulti fumatori.
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