30 Settembre 2013
AIOM VENETO: “PREOCCUPATI PER I TAGLI ALLA SANITA’ SERVONO PIÙ RISORSE”
Secondo il 61% degli oncologi veneti i tagli alla sanità nella Regione dovuti alla spending review rischiano di compromettere la qualità delle cure per questi pazienti. Il 98% degli specialisti utilizza farmaci biotecnologici, efficaci contro un grande numero di neoplasie, e il 73% dà una definizione corretta dei biosimilari, prodotti simili ma non uguali ai più complessi originali biotech. E per il 64% la prossima introduzione dei biosimilari di anticorpi monoclonali può favorire il contenimento dei costi, anche se il 36% sostiene sia più utile cercare margini di risparmio in altre voci di spesa. Il tema della sicurezza per i pazienti resta centrale. Per il 55% infatti le maggiori criticità legate all’uso dei biosimilari derivano dal fatto che possono funzionare in maniera diversa rispetto all’originatore, per il 27% avere un diverso grado di immunogenicità e per il 18% scatenare allergie. Per questo è necessario prestare particolare attenzione al tema dell’estensione d’uso per altre indicazioni diverse da quelle indicate dal dossier registrativo, che potrebbe risultare inadeguata specie per molecole quali gli anticorpi monoclonali. Ogni nuova indicazione terapeutica dovrebbe essere sottoposta ad iter registrativo specifico. Il 73% ritiene inoltre che la decisione sulla sostituibilità fra biosimilare e originator debba essere di esclusiva competenza dell’oncologo. I dati emergono dal sondaggio condotto AIOM fra i soci del Veneto e presentato nel seminario “Biosimilari da anticorpi monoclonali in oncologia. La sicurezza del paziente prima di tutto”, che si è svolto lunedì scorso Verona. È il sesto di un tour nazionale che prevede nove incontri regionali promossi dall’AIOM con il patrocinio di SIFO e SIF.“I biosimilari sono entrati nella pratica clinica, in particolare le eritropoietine, i fattori di crescita granulocitari e gli ormoni della crescita – ha spiegato la prof.ssa Stefania Gori, tesoriere nazionale AIOM -. Ma nei prossimi anni saranno disponibili anche i biosimilari di anticorpi monoclonali, farmaci utilizzati nel trattamento di varie forme tumorali, nelle quali hanno determinato vantaggi anche in sopravvivenza. Per migliorare il livello di conoscenza degli specialisti abbiamo organizzato corsi itineranti in 9 Regioni. È emerso che una notevole percentuale conosce l’esatta definizione di biosimilare, superiore alla media nazionale (pari al 24%). I biosimilari rappresentano un’opportunità per contenere la spesa farmaceutica nazionale e per liberare risorse per favorire l’accesso alle terapie innovative, ma sono fondamentali sia un controllo scientifico costante sia scelte dettate dall’appropriatezza terapeutica”.