15 Giugno 2010
AIOM: “CON LA MANOVRA A RISCHIO LA QUALITÀ DELLE CURE”
La manovra finanziaria abbasserà la qualità di cura per i malati oncologici italiani. Non solo: le strutture già pesantemente in sofferenza, soprattutto al Sud, correranno il rischio di chiudere e cresceranno i “viaggi della speranza”. È l’allarme che l’AIOM ha lanciato dal Congresso ASCO di Chicago. “Ma il nostro ruolo è offrire soluzioni – ha affermato Carmelo Iacono, presidente AIOM – e la risposta è creare un sistema di rete, in modo che un centro possa supplire alle eventuali carenze dell’altro. Il vero risparmio in oncologia si ottiene lavorando sull’organizzazione: riducendo la sola migrazione sanitaria, otterremo un risparmio minimo del 10%. Una quota che potrebbe essere reinvestita sul territorio”. Appropriatezza è la parola d’ordine della Società scientifica, che individua alcune grandi criticità nella manovra. La prima è il taglio trasversale del personale. “Dai dati del nostro ‘Libro Bianco’ sappiamo che oggi la media dei reparti è di circa 6 medici oncologi strutturati e 13 infermieri professionali. Ma esistono situazioni ben peggiori, dove un’ulteriore riduzione si tradurrebbe inevitabilmente in un blocco delle attività. Questo mette a rischio anche l’importante investimento compiuto negli anni scorsi nel parco tecnologico nazionale: risonanza magnetica, tomografia e scintigrafia sono rispettivamente presenti nel 90%, 32% e 61% delle strutture di oncologia medica italiane. È illogico acquisire ulteriori nuovi macchinari in carenza di organici ma serve, quanto meno, far funzionare al massimo quelli che già abbiamo”. Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha risposto all’appello dell’AIOM. “La manovra non implica nessun taglio né nel numero, né nella tipologia, né nella qualità delle prestazioni per la cura dei tumori. La lotta ai tumori è una delle priorità del Governo come già anche ricordato dal Presidente del Consiglio”, ha detto Fazio. “L’Italia – ha continuato il Ministro – è leader in questo settore ed ha intenzione di mantenere il primato. A questo proposito sottolineo che è allo studio un piano teso a consolidare anzi a potenziare il ruolo del nostro Paese per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche”. Il presidente Iacono ha replicato alle parole di Fazio con la proposta di stralciare dalla manovra il blocco del turn over per il personale che lavora nelle cure oncologiche: “la sofferenza del settore è dovuta alla carenza di organico. Se non ci sono le persone, medici, tecnici e biologi che assicurano la prestazione e lavorano per le 12 ore diurne per abbattere le liste d’attesa, il rischio che questa non possa essere erogata è importante. Il Ministro ha ragione – ha ribadito Iacono -, non è stata tagliata nessuna prestazione, ma per garantirla è indispensabile il personale”. A questa richiesta dell’AIOM di uno stralcio alla Finanziaria per l’oncologia, ha nuovamente replicato il Ministro Fazio. “La precondizione è lo stato dei conti economici – ha sottolineato il Ministro -, ma non è escluso che si possano concepire dei ‘distinguo’ per gli oncologi nell’ambito del blocco del turn over per i dipendenti statali stabilito con la manovra finanziaria. Tutto dovrà essere visto alla luce dei conti ma credo che ci potrà essere un distinguo per l’oncologia”. Fazio ha ricordato anche come “meccanismi di eccezione sui taglia alla spesa” siano già in essere in alcune regioni, tra le quali la Lombardia. Ha quindi precisato che non si tratterebbe di “escludere tutti gli oncologi dal turn over, ma comunque di garantire in qualche maniera che le risorse per l’oncologia siano assolutamente adeguate”. Fazio ha sottolineato l’intenzione di “fare in modo che questa manovra finanziaria non porti rallentamenti all’oncologia ma anzi vengano trovate risorse per dare nuovo stimolo alla ricerca, mettere a sistema i centri di eccellenza e promuovere l’attrazione di cervelli in Italia. Dobbiamo – ha concluso Fazio – anche esportare quanto facciamo e far diventare l’Italia nel Mediterraneo, in Europa e nel mondo un polo di ricerca oncologica”.