giovedì, 12 settembre 2024
Medinews
6 Ottobre 2017

Adjuvant Sunitinib for High-risk Renal Cell Carcinoma After Nephrectomy: Subgroup Analyses and Updated Overall Survival Results

Adjuvant sunitinib significantly improved disease-free survival (DFS) versus placebo in patients with locoregional renal cell carcinoma (RCC) at high risk of recurrence after nephrectomy (hazard ratio [HR] 0.76, 95% confidence interval [CI] 0.59-0.98; p=0.03). To report the relationship between baseline factors and DFS, pattern of recurrence, and updated overall survival (OS). Data for 615 patients randomized to sunitinib (n=309) or placebo (n=306) in the S-TRAC trial. Subgroup … (leggi tutto)

La terapia adiuvante non costituisce lo standard dopo nefrectomia radicale per carcinoma renale. I risultati di alcuni studi randomizzati, quali ASSURE e PROTECT, non hanno validato il ruolo di pazopanib, sunitinib e sorafenib quali agenti in grado di ridurre il rischio di recidiva. Lo studio S-TRAC randomizzato di fase III aveva in precedenza dimostrato come un anno di sunitinib fosse in grado di aumentare la sopravvivenza libera da malattia rispetto a placebo in una popolazione ad alto rischio di recidiva. Nessuna evidenza però di aumento della sopravvivenza globale o di riduzione del rischio di morte. L’analisi dei sottogruppi presentata da Motzer e colleghi, oggetto della presente pubblicazione, conferma come ad un follow-up più lungo sunitinib rimanga superiore al placebo indipendentemente dai sottogruppi prognostici in termini di sopravvivenza libera da malattia. Nessun impatto al momento rilevabile in termini di riduzione del rischio di morte. Il profilo di tollerabilità spesso non ottimale di sunitinib (solo il 56 % dei pazienti avevano completato un anno di terapia) suggerisce molta cautela nell’interpretrazione di un possibile ruolo di sunitinib in questo setting.
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