Struttura per età della popolazione
La popolazione residente nel Lazio nel 2000 era di 5.264.077 individui – pari al 9% della popolazione italiana – di cui il 48% maschi (Tabella 1). La distribuzione percentuale della popolazione per età è sovrapponibile a quella italiana per entrambi i sessi.Nel 2000 la popolazione del Lazio è aumentata complessivamente di 9.049 individui rispetto al 1999. Questo aumento è dovuto in parte al movimento naturale, che è risultato positivo – a differenza di quello italiano – e pari a 1.016 unità, ed in parte al movimento migratorio che ha determinato un aumento di 8.033 individui rispetto all’anno precedente.
E’ ormai noto che la popolazione italiana sta subendo un progressivo invecchiamento che non si è fermato nel 2000. La nostra Regione non sembra differenziarsi dal resto del Paese e presenta indici di invecchiamento molto simili a quelli italiani che sono tra i più alti dei Paesi dell’U.E. – mediamente al di sotto del 100%.CONDIZIONI DI SALUTE
Mortalità
La mortalità è il principale indicatore dello stato di salute della popolazione. Nel Lazio i dati di mortalità vengono raccolti dal ReNCaM (Registro Nominativo delle Cause di Morte) attivo dal 1987, mentre in Italia il registro della mortalità è gestito dall’ISTAT. La codifica delle cause di decesso avviene secondo le regole stabilite dalla Classificazione internazionale delle malattie e cause di morte (IX revisione) dell’OMS.
In Italia, come in tutti i Paesi europei, le più frequenti cause di morte sono gli accidenti cardiovascolari e i tumori. I primi sono responsabili del 38.3% dei decessi tra gli uomini e del 46% dei decessi tra le donne, i tumori, che sono la principale patologia terminale, rappresentano rispettivamente il 31.8% ed il 25.6% di tutti i decessi.
La figura 3 illustra la mortalità per tumori per gli anni 1993-96 per sesso e per età. Tra gli uomini i tumori più frequenti sono quelli respiratori (in particolare il tumore polmonare) e dell’apparato digerente (tumore gastrico e del colon-retto). Tra le donne il tumore della mammella rappresenta la forma tumorale più frequente, seguono i tumori del colon-retto e quelli dell’apparato respiratorio.
Analisi della mortalità per causa
Il totale dei decessi osservati negli anni 1997-98 ed il tasso medio annuale nel periodo per le principali cause di decesso in tutte le età e nella classe di età 35-64 anni sono riportati per gli uomini nella tabella 3 e per le donne nella tabella 4 (Fonte: Registro Nominativo delle Cause di Morte -ReNCaM – regionale).
I tassi di mortalità sono standardizzati secondo il metodo diretto utilizzando come standard la popolazione europea. Sono stati calcolati i tassi di mortalità standardizzati per età separatamente per gli uomini e per le donne, per i grandi gruppi nosologici e per le sedi tumorali più frequenti. Negli uomini il tasso di mortalità per tutte le cause nel Lazio è pari a 784,3 per 100.000, nelle donne è pari a 492 per 100.000.
Variazioni geografiche dei tassi di mortalità
I tassi di mortalità regionali presentano una notevole eterogeneità geografica. Nella tabella 5 viene confrontata la mortalità nelle ASL con i tassi regionali, per tutte le cause per gli anni 1997-98.
La mortalità per tutte le cause risulta più alta della media regionale in alcune ASL del Comune e della provincia di Roma ed anche della provincia di Viterbo, in entrambi i sessi; nella provincia di Latina la mortalità negli uomini è più alta della media regionale. A Rieti e Frosinone si osserva una mortalità inferiore a quella media regionale.
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