mercoledì, 4 dicembre 2024
Medinews
22 Ottobre 2002

EPIDEMIOLOGIA DEL DIABETE

Tra le cause di questo vero e proprio boom di pazienti – sostengono gli esperti – vanno segnalate, l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti nello stile di vita legati all’urbanizzazione e all’industrializzazione.

In Italia, i pazienti diabetici noti sono attualmente oltre 1.500.000, ma le proiezioni indicano che nel 2025 questa cifra salirà a 3.300.000. L’insieme dei dati attualmente disponibili consente di definire l’incidenza dei nuovi casi di diabete di tipo 1 nella nostra nazione, anche se quasi esclusivamente limitata all’età preadolescenziale (meno di 15 anni), con valori variabili da 7 a 11 nuovi casi per 100.000 persone in tutte le regioni, con l’unica eccezione della Sardegna dove si raggiunge la punta estrema di 34 nuovi casi. Questi valori sono sostanzialmente simili a quelli americani ed europei, con la punta massima rappresentata dalla Finlandia con 42 nuovi casi.
A tutt’oggi siamo invece ancora lontani dall’avere una conoscenza completa della diffusione del diabete tipo 2 (oltre il 90% nel mondo, circa il 95% in Italia).
Fra le varie popolazioni esistono importanti differenze nella prevalenza di questa forma di diabete e in particolare alcuni gruppi etnici appaiono particolarmente suscettibili. Per quanto riguarda l’Italia si osserva una prevalenza media nella popolazione generale intorno al 3%, che sale al 5.6% qualora si consideri anche il diabete non diagnosticato e la fascia d’età compresa fra i 45 e i 55 anni. La situazione europea è molto simile a quella degli Stati Uniti. Questi dati consentono tre importanti osservazioni:

1. Negli adulti su scala mondiale si sta verificando un’epidemia di diabete
2. L’andamento sembra essere fortemente correlato allo stile di vita e ai cambiamenti socio-economici
3. I Paesi in via di sviluppo e le minoranze più disagiate dei Paesi industrializzati sono quelli a maggior rischio di sviluppare la malattia.

Ne consegue che tutte le nazioni devono essere stimolate a predisporre programmi e piani nazionali per la prevenzione e il controllo del diabete.
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