domenica, 6 ottobre 2024
Medinews
16 Novembre 2002

ACIDO ZOLEDRONICO: GLI STUDI CLINICI

· TRATTAMENTO DELLE METASTASI OSSEE
L’impiego di acido zoledronico nei pazienti con metastasi ossee derivanti da vari tipi di tumori solidi frequentemente complicati da metastasi ossee è stato testato in tre ampi studi clinici multicentrici randomizzati di fase III, che hanno arruolato un totale di oltre 3000 pazienti. Gli “end points” primari e secondari comprendevano: l’incidenza di complicanze scheletriche, tra cui le fratture patologiche, la necessità di ricorrere a trattamento radiante o chirurgico, le variazioni nella terapia antineoplastica per controllare dolore osseo, qualità di vita, tollerabilità e sicurezza del farmaco.

Carcinoma della mammella e mieloma multiplo
L’attività di acido zoledronico è stata confrontata con quella del pamidronato (90 mg) nel trattamento di 1648 pazienti con metastasi osteolitiche da cancro della mammella e mieloma multiplo.
L’acido zoledronico ha dimostrato di ridurre la percentuale di complicanze scheletriche, ha prolungato il tempo alla comparsa del primo evento e ha ottenuto una riduzione del punteggio del dolore e dell’utilizzo di analgesici.
L’efficacia e la tollerabilità sono risultati simili per i due farmaci anche se la somministrazione in 15 minuti dell’acido zoledronico offre notevoli vantaggi rispetto alle 2 ore di pamidronato.

– Carcinoma del polmone e altre neoplasie
L’attività del farmaco è stata confrontata con quella del placebo nel trattamento di 773 pazienti con metastasi ossee secondarie a carcinoma polmonare non a piccole cellule e ad altre neoplasie solide. In base ai risultati dello studio l’acido zoledronico appare l’unico bifosfonato efficace nel ridurre e ritardare le complicanze scheletriche in pazienti con questo tipo di tumori (dove gli altri bifosfonati si sono dimostrati efficaci limitatamente alle metastasi derivanti da mieloma multiplo e carcinoma della mammella).


Carcinoma della prostata
Un confronto tra acido zoledronico e placebo è stato condotto in 643 pazienti con metastasi ossee da carcinoma prostatico che, durante trattamento ormonale, presentavano un aumento dei livelli sierici di PSA (Antigene Specifico Prostatico). La peculiarità delle metastasi ossee da carcinoma della prostata è la prevalenza della componente osteoaddensante, che rende poco efficaci i bisfosfonati di vecchia generazione.
Lo studio ha dimostrato l’efficacia di acido zoledronico nel ridurre le percentuale di complicanze scheletriche, nel ritardare significativamente il tempo alla comparsa del primo evento e della prima frattura patologica, nell’alleviare il dolore osseo e nel sopprimere i livelli dei marker di riassorbimento e formazione ossei. L’acido zoledronico è il primo bisfosfonato a dimostrasi efficace per il trattamento di metastasi ossee da carcinoma prostatico.

· PREVENZIONE DELLE METASTASI OSSEE

I promettenti risultati ottenuti con acido zoledronico nel trattamento delle metastasi ossee da tumori di diversa origine (mammella, prostata, mieloma multiplo, polmone) hanno dato l’avvio ad un programma di sviluppo clinico per l’applicazione del farmaco nella prevenzione delle metastasi ossee.
Questo effetto sembra riconducibile non solo alla potente inibizione del riassorbimento osseo, che depriva le cellule tumorali di fattori di crescita e citochine indispensabili per la loro proliferazione a livello osseo, ma anche ad un’azione antitumorale diretta, che si esplica con induzione di apoptosi (morte cellulare programmata) nelle cellule tumorali e inibizione dei processi di metastatizzazione e di angiogenesi.
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