L’EPIDEMIOLOGIA DELLA BPCO
Le patologie respiratorie figurano al terzo posto tra le cause di assenza dal lavoro per malattia: tra queste, la BPCO era responsabile del 56% per il sesso maschile e del 24% per quello femminile. Senza dubbio la BPCO porta ad una sostanziale invalidità, alla perdita di produttività e ad una peggiore qualità della vita che aumentano con il progredire della malattia. Il suo impatto socio-economico è molto importante. Le riacutizzazioni e l’insufficienza respiratoria possono rendere necessario sia il ricovero in ospedale che terapie complesse e costose. L’ossigenoterapia domiciliare a lungo termine rappresenta poi un ulteriore costo.
Morbidità in Italia
Nella figura seguente vengono riportati i dati relativi alla prevalenza della bronchite cronica rilevata in alcuni studi italiani. Maggiore nelle zone urbane (Pisa) rispetto a quelle nettamente rurali (Rovescala, PV), la prevalenza rilevata negli studi più recenti, risulta inoltre superiore a quella rilevata nelle stesse zone in studi precedenti. Infine si dimostra chiaramente la sottostima della diagnosi da parte dei medici di famiglia rispetto a quella posta attraverso questionari standardizzati usando la definizione riportata nelle linee guida ERS 1995. Dall’analisi dei dati relativi al secondo studio di Porto Tolle (1989-91) sulle fasce di popolazione di età più avanzata è risultato che, tra gli adulti di 55-64 anni, le percentuali di sintomi respiratori al questionario CNR variavano tra il 56,1% degli ex fumatori, il 60,6% dei non fumatori ed il 62,7% dei fumatori. Tra gli anziani, invece, le percentuali variavano tra il 64,2% degli ex fumatori, il 70,1% dei non fumatori e 1’80% dei fumatori. Nello stesso studio è stata osservata una prevalenza di ostruzione moderata-grave (definita secondo i criteri ATS 1991) dopo i 45 anni del 14% nei maschi e del 6% nelle femmine. È comunque interessante osservare che già nella fascia di età 25-44 anni l’11% dei maschi e il 6% delle femmine mostra segni di lieve broncostruzione. Analizzando le anormalità ventilatorie (secondo le definizioni delle linee guida ERS 1995) il 12,8% dei soggetti di 55-64 anni e il 10,9% dei soggetti di età maggiore di 65 anni hanno mostrato un pattern ostruttivo.