sabato, 14 settembre 2024
Medinews
22 Novembre 2002

GRUPPO NAZIONALE PERSONE SIEROPOSITIVE DI ANLAIDS

· I farmaci. Il 1996 si può definire “l’anno delle nuove terapie antiretrovirali”: è adesso, infatti, che in Italia si comincia a parlarne e, soprattutto, ad assumerne. Ciò comporta una sostanziale rivoluzione nella qualità di vita e, soprattutto, nelle aspettative delle persone con HIV. Ma se, come sembra, l’infezione può essere tenuta sotto controllo e si comincia a sperare in una cronicizzazione della malattia, è pur vero che nasce tutta un’altra serie di problemi: gli effetti collaterali dei farmaci, le resistenze, e, ultimo ma non meno importante, l’accesso a tali farmaci che spesso non erano disponibili in tutti i Centri AIDS. Le nuove esigenze, dunque, sono quelle di un pieno accesso ai farmaci, che tenga conto anche del diritto di scelta della struttura dove curarsi, ma, soprattutto, di una informazione sulle terapie che si corretta e sempre più ampia.

· L’accoglienza di altre persone sieropositive. In molte Sezioni regionali di ANLAIDS sono già presenti persone sieropositive che, svolgendo spesso opera di volontariato, si occupano di accogliere (telefonicamente e/o di persona) altre persone con Hiv che si rivolgono all’Associazione per avere informazioni (mediche, legali, pensionistiche) o anche per trovare sostegno morale. E’ importante che questa figura venga in qualche modo “legittimata” e che possa quindi usufruire di una formazione più specifica per svolgere questo lavoro con maggiore competenza, attivando tutte le risorse presenti (invio a strutture, coinvolgimento di figure professionali, attivazione di gruppi di auto-aiuto, ecc.) Il raggiungimento di tale obiettivo appare essenziale affinché l’ANLAIDS possa, nelle varie realtà territoriali, divenire un vero punto di riferimento per le persone con Hiv.

· Lotta contro la discriminazione. Problema, questo, purtroppo sempre attuale ed ancor di più oggi che, con l’avvento delle nuove cure, mutando radicalmente la prospettiva di vita delle persone con Hiv ne mutano anche la priorità. Se prima si pensava ad un termine breve, di pochi anni, oggi si pensa invece a progettare o ri-progettare la propria vita. Ha ancora più importanza di prima, se possibile, il non subire discriminazioni per l’accesso o per il mantenimento del posto di lavoro, per la scuola, per le cure mediche, ecc.
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