LE IMPLICAZIONI SOCIALI E LE PROSPETTIVE FUTURE
Per arginare questa emergenza sanitaria è improbabile che l’impiego di altre combinazioni di farmaci attualmente disponibili dia risultati superiori a quelli che si ottengono con peg-interferone + ribavirina. Sono in fase di studio gli oligonucleotidi antisenso (diretti contro il sito di legame ribosomiale di specifiche regioni del genoma dell’HCV), mentre gli inibitori della proteasi e dell’elicasi (enzimi della replicazione virale) non sono ancora disponibili.
Il vaccino
L’HCV è un nemico insidioso, che si modifica continuamente per sfuggire al sistema immunitario dell’ospite ed un vaccino tradizionale è improbabile che si renda disponibile nell’immediato futuro. Le difficoltà nel preparare un vaccino sono principalmente dovute a:
– assenza di modelli sperimentali validi, dato che solo l’uomo e gli scimpanzé vengono infettati dal virus HCV,
– scarsa replicazione dell’HCV in vitro,
– elevata variabilità delle proteine di superficie del virus, ed il fatto che anticorpi contro queste proteine non forniscono una protezione immunitaria. Di recente si è parlato, anche in Italia, dello sviluppo di modelli di somministrazione di anticorpi prelevati dal siero.
I maggiori temi da approfondire in futuro
nel campo della diagnosi
– identificazione di markers surrogati per la fibrosi (cicatrizzazione del tessuto epatico)
– ruolo dello screening per l’epatocarcinoma
– standardizzazione nei test per l’HCV
nel campo della storia naturale
– l’evoluzione a lungo termine dei pazienti con transaminasi stabilmente normali
– fattori predittivi di evoluzione verso la fibrosi
– fattori predittivi di sviluppo di epatocarcinoma
nel campo virologico
– lo sviluppo di modelli in vitro per permettere la replicazione dell’HCV e per stabilire
l’efficacia dei farmaci