ASMA E ALLERGIE NELLO SPORTIVO
La ricerca scientifica ha di recente in gran parte chiarito le cause che rendono alcuni soggetti più suscettibili di altri ad allergie e asma. Tali condizioni sono risultate infatti essere malattie polifattoriali, dovuta cioè sia a cause genetiche sia a fattori legati all’ambiente. In particolare, si tratta di malattie nelle quali sono coinvolti molti geni, alcuni dei quali condizionano l’attacco asmatico, altri l’insorgere dell’allergia. Questi ultimi hanno la capacità di influenzare il riconoscimento degli allergeni diffusi nell’ambiente (come la parietaria, gli acari ecc.) e si trovano sul cromosoma 6. Altri, invece, sono posti nel braccio lungo del cromosoma 5, dove si trovano i geni per le interleuchine 3, 4 e 5 che influenzano le cellule responsabili delle reazione allergica, cioè eosinofili e basofili, ma anche geni che regolano la produzione di immunoglobuline E. Un terzo gruppo di geni sono posti sul cromosoma 5 e regolano l’attività dei Beta2 recettori influenzando quindi il grado di pervietà dei bronchi.
La scintilla perché scoppi un’allergia, però, deve venire dall’ambiente: se un soggetto ha dei geni che portano alla sensibilizzazione per la parietaria, ma non entra mai in contatto con questo allergene non diventerà mai allergico. L’inquinamento industriale, dovuto al traffico o al fumo di sigaretta possono peraltro provocare una maggiore suscettibilità dell’apparato respiratorio all’attacco degli allergeni o essere causa di riacutizzazioni della sintomatologia a livello del tratto respiratorio in soggetti allergici e/o asmatici.
L’aumento consistente delle persone allergiche ed asmatiche nei Paesi occidentali (in Italia dieci anni fa ne soffriva il 12% della popolazione, oggi la percentuale è diventata del 25%) si può spiegare anche con il calo delle infezioni: numerosi studi, anche da noi condotti, suggeriscono che proprio la riduzione degli stimoli microbici, soprattutto a livello del tratto gastroenterico, potrebbe rappresentare uno dei fattori responsabili di aver reso allergia e asma la vera “epidemia del terzo millennio”. Tali studi suggeriscono anche la possibilità di nuove vie di prevenzione e terapia delle malattie allergiche basate sull’impiego di sostanze (prodotti batterici non infettivi, probiotici, sequenze di DNA batterico) in grado di “educare” il sistema immunitario.