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Medinews
15 Gennaio 2002

DIAGNOSI DELLE LEUCEMIE

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Le leucemie si distinguono in acute e croniche a seconda della rapidità con la quale inducono problemi clinici al paziente. La persona colpita da leucemia acuta passa rapidamente, nel giro di giorni o settimane, da una condizione di normalità ad una condizione di “malattia” determinata dalla insufficiente produzione di cellule normali da parte del midollo osseo. In particolare, viene meno una efficiente produzione di globuli rossi, destinati a trasportare l’ossigeno nei tessuti, e il paziente, divenuto quindi anemico troverà faticoso eseguire le sue normali attività quotidiane e avvertirà il cuore accelerare anche a seguito di sforzi modesti. Gli atleti, normalmente attenti a “sentire” il livello delle proprie capacità di performance, avvertono prima di altri questa condizione. Famoso il caso di un calciatore di serie A che consentì ai medici di diagnosticare la leucemia acuta con anticipo rispetto a condizioni simili alla sua, proprio perché avvertiva una inconsueta incapacità ad affrontare i normali carichi di allenamento. Inoltre, per la scarsa produzione di piastrine, deputate normalmente a fermare le emorragie, il paziente presenterà una sindrome emorragica: tipico all’esordio delle leucemie acute il facile sanguinamento gengivale a seguito dell’uso dello spazzolino da denti. Infine, la vulnerabilità alle infezioni determinata dalla scarsa produzione di globuli bianchi normali, elementi indispensabili a difenderci da batteri, virus e altri agenti infettivi. Le leucemie croniche, classe cui appartiene la leucemia mieloide cronica (LMC), sono caratterizzate, come suggerisce il nome, da un andamento meno tumultuoso, che dura molti mesi o molti anni in fase di stabilità. I sintomi all’esordio, come avviene per la LMC, sono spesso ridotti o assenti e la diagnosi risulta casuale (cfr sezione “cos’è la leucemia mieloide cronica”). Molte leucemie croniche rimangono stabili per moltissimi anni mentre altre (come la LMC) mostrano la ineluttabile tendenza a trasformarsi in forme acute, spesso molto difficili o impossibili da curare.
La diagnosi di leucemia in generale, sia essa acuta o cronica, passa attraverso l’analisi al microscopio delle cellule del sangue, atta a consentire una ulteriore classificazione della leucemia, oltre che in acuta o cronica, in una delle sottoclassi che distinguono queste affezioni. Ma indispensabile sarà sempre la biopsia del midollo osseo, eseguita tramite il prelievo dalle ossa del bacino, di una piccola quantità di midollo che consentirà di eseguire tutti i test, immunologici, genetici ecc, che porteranno alla completa definizione e inquadramento del caso, definizione propedeutica al corretto iter terapeutico-assistenziale.
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