LE MALATTIE DELLA PELLE
3. le malattie virali, piuttosto frequenti sono anche, con i virus erpetici (herpes simplex) come principali responsabili. Negli anziani e nei soggetti con meno difese immunitarie è invece l’herpes zoster, il “fuoco di Sant’Antonio”, a manifestarsi con più facilità. L’herpes simplex è un virus che può essere trasmesso con i rapporti sessuali e può colpire la zona genitale (è una delle più frequenti malattie a trasmissione sessuale del mondo occidentale), come avviene per i papillomavirus, altra famiglia di virus che infetta comunemente la pelle, causando l’insorgenza di verruche e di condilomi (o verruche genitali).
4. Lo stesso vale per le patologie fungine, o micosi, che colpiscono la cute, di cui la tigna del cuoio capelluto è l’esempio più tipico, ma che possono coinvolgere anche le unghie e le parti glabre (senza peli) del corpo.
5. Ci sono poi alcune tipi dimalattie batteriche, causate dallo streptococco o dallo stafilococco (batteri gram positivi), che causano infezioni generalmente purulente. E’ il caso dell’impetigine, molto comune nell’infanzia e molto infettiva, ma anche degli ascessi e delle follicoliti che colpiscono il follicolo pilifero. Possono essere coinvolti anche germi gram negativi come nel caso delle intertrigini, infezioni che si instaurano a livello delle pieghe cutanee e che sono favorite dalla sudorazione.
6. Il contagio da persona a persona è, infine, particolarmente rilevante nelle parassitosi, causate da piccoli parassiti dell’uomo. Si tratta soprattutto della pediculosi e della scabbia, la prima dovuta al pidocchio (ce ne sono due distinti, per il capello e il pube), la seconda a un acaro che scava vere e proprie gallerie nello spessore della pelle.
L’igiene personale, l’attenzione ai rapporti sessuali e con l’ambiente sono la misura preventiva più semplice per molte di queste malattie, come la pediculosi, la scabbia e le micosi. Al primo sospetto si deve ricorrere al medico, per evitare non solo l’avanzamento della patologia ma anche per limitarne la diffusione. Soprattutto se a essere coinvolto è un agente patogeno trasmissibile.