sabato, 14 settembre 2024
Medinews
1 Gennaio 2001

L’IPERCALCEMIA NEOPLASTICA

Possono sviluppare ipercalcemia neoplastica pazienti con o senza lesioni secondarie scheletriche. L’insorgenza di ipercalcemia in assenza di documentabili lesioni ossee secondarie (ipercalcemia umorale) riconosce come situazione patogenetica una abnorme produzione di fattori solubili circolanti prodotti dalle cellule tumorali e alcune citochine secrete dalle cellule del sistema immunitario, in risposta alla neoplasia.
L’ipercalcemia è di solito una complicanza tardiva nella storia naturale della neoplasia. I pazienti che ne sono colpiti sono più frequentemente in stadio di malattia avanzato, presentano più comunemente metastasi a distanza ed insufficienza renale e generalmente hanno una scarsa prognosi, con una breve aspettativa di vita, dell’ordine di settimane o mesi. L’ipercalcemia non è fra gli eventi avversi che frequentemente complicano il decorso clinico di pazienti con metastasi ossee ma la sua insorgenza, negli ultimi anni, costituisce un difficile problema clinico. I progressi ottenuti nel trattamento chemioterapico delle neoplasie e l’impiego sempre maggiore dei bifosfonati sembrano infatti aver modificato la storia naturale dell’ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee. Sebbene non vi siano studi prospettici in tale senso, si ha l’impressione che il disturbo compaia più tardivamente nel corso della malattia e che il suo trattamento sia più difficile che in passato.

I sintomi dell’ipercalcemia

· Ipercalcemia di grado lieve: Sintomi sfumati di ipercalcemia, tra cui anoressia, nausea, perdita di peso, stipsi ed alterazione dello stato mentale possono comparire a livelli corretti di calcio sierico > 3 mmol/L (12 mg/dL). Questi sintomi possono essere difficilmente distinguibili da quelli indotti della malattia neoplastica e/o dagli effetti collaterali del trattamento antineoplastico.

· Ipercalcemia di grado moderato: Quando i livelli di calcio sierici superano i 3,2 mmol/L (12,8 mg/dL), può comparire insufficienza renale e verificarsi deposizione di tale ione in vari organi e tessuti.

· Ipercalcemia di grado severo: Livelli di calcio sierico > 3,4 mmol/L (13,5 mg/dL) rappresentano un’emergenza medica e richiedono un trattamento aggressivo immediato. I pazienti che sviluppano tale disturbo possono presentare sintomi drammatici, correlati alla crisi ipercalcemica, quali nausea severa, vomito, disidratazione, insufficienza renale, obnubilamento del sensorio e perdita di coscienza.
· Ipercalcemia molto grave con pericolo di vita imminente: Livelli sierici di calcio > 3,7 mmol/L (14,8 mg/dL) possono causare coma ed arresto cardiaco.
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