All’assemblea di C.O.Na.Cuore in corso a Modena i pazienti incontrano i cardiologi
Più fondi alla ricerca e nuove intese per affrontare la prima causa di morte in Italia
Per Spinella convegni come questo non servono solo a presentare le novità scientifiche, ma anche a creare sinergie e alleanze. Il patto è prevenire le malattie cardiovascolari e il C.O.Na.Cuore lo sottoscrive chiedendo la collaborazione di tutti, politici, associazioni di pazienti e medici. Non lesinando, però, alcune critiche. “La prevenzione non deve ‘fare a pezzi’ il paziente – spiega Spinella – ma deve considerare la persona nella sua totalità fisica, occupandosi del suo cuore, ma anche dei suoi polmoni, dei farmaci da assumere tempestivamente, degli aspetti psicologici, della dieta, dell’esercizio fisico. Inoltre, prosegue Spinella – dobbiamo stabilire nuove e più forti alleanze con le Società scientifiche e con le altre Associazioni di pazienti e, siccome la politica sanitaria ha per oggetto e soggetto il malato, è necessario ottenere più investimenti e fondi per prevenzione, ricerca e cura. Bisogna comprendere una volta per tutte – continua Spinella – che il lesinare su farmaci e strumenti di concezione e tecnologia avanzata come i defibrillatori, se questi sono necessari a diminuire i fattori di rischio, non costituisce risparmio, ma una spesa di gran lunga maggiore in prospettiva. E’ tempo, peraltro, che entri in bilancio dell’azienda Italia il valore della vita e la qualità della stessa, non considerati mai concretamente e adeguatamente, quando si delineano i Piani Sanitari ad ogni livello”.
Al convegno di C.O.Na.Cuore gli esperti discutono di novità in tema di cura, prevenzione, cardiochirurgia, soccorso rapido, ma il Coordinamento è del parere che se non c’è un’organizzazione solida, capace di interfacciarsi a tutti i livelli, sanitari e politici, nazionale e locali, allora la lotta alle malattie cardiovascolari è più difficile.
Per C.O.Na.Cuore è necessario perfezionare il rapporto con i mass media, affinchè lo ‘scoop’ sia sempre meno la brutta notizia e sempre più la novità realmente importante e utile a migliorare la qualità di vita dei cardiopatici.
Come ad esempio la nuova valvola cardiaca messa a punto dal prof. Roberto Parravicini, uno specialista che Spinella descrive come “uomo schivo e troppo modesto, chirurgo votato al capezzale dei pazienti e poco incline a monetizzare la professione, poco portato alle manovre di corridoio, che a volte nel nostro Paese ostacolano il vero progresso”.