SINTESI DELL’INTERVENTO DEL PROF. GIORGIO WALTER CANONICA
L’inquinamento di origine veicolare, in particolare quello prodotto dai motori diesel, è invece direttamente responsabile dell’incremento dell’asma e delle sensibilizzazioni allergiche. Inoltre si è osservato che il particolato degli scarichi diesel modifica le proprietà strutturali dei granuli pollinici aumentandone l’allergenicità ed è in grado di aumentare la produzione di immunoglobuline E, che sono responsabili dell’allergia.
Esistono anche prove formali del legame tra concentrazione di NO2 (inquinante atmosferico di origine veicolare) nell’aria respirata e aumento dell’asma e delle allergie; tale effetto è particolarmente ben evidente nelle zone urbane ad intenso traffico.
L’influenza dell’ambiente sullo sviluppo di allergie e asma è stato di recente dimostrato in uno studio epidemiologico condotto su oltre 2000 bambini in Svizzera, Austria e Germania. Si è osservato che l’incidenza di allergia e l’insorgenza di asma nell’infanzia è estremamente più bassa nei bambini che vivono in fattorie (a stretto contatto con allevamenti e stalle) e nutriti con latte non pastorizzato, rispetto ai bambini che vivono in città e dintorni. Questo studio lascia comunque aperta la questione su quale sia il contributo relativo del tipo di alimentazione e degli inquinanti ambientali.
Sicuramente, gli studi epidemiologico-ambientali condotti in Germania negli ultimi 10 anni hanno contribuito a chiarire parte della patogenesi delle malattie allergiche, sottolineando il ruolo, spesso trascurato, dell’inquinamento ambientale.