martedì, 22 luglio 2025
Medinews
25 Novembre 2014

EVEROLIMUS ED EXEMESTANE NEL TUMORE MAMMARIO, RECETTORE ORMONALE POSITIVO, HER2-NEGATIVO, IN STADIO AVANZATO: RISULTATI DI SOPRAVVIVENZA GLOBALE DELLO STUDIO BOLERO-2

Nello studio BOLERO-2, l’aggiunta di everolimus a exemestane non ha offerto un miglioramento significativo dell’endpoint secondario di sopravvivenza globale (OS), malgrado un significativo miglioramento dell’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione (PFS). Lo studio BOLERO-2 aveva precedentemente evidenziato che l’aggiunta di everolimus a exemestane migliorava significativamente la PFS, di circa 2 volte, nelle pazienti con tumore mammario avanzato con recettori ormonali positivi (HR+), HER2-negativo, in recidiva o progressione durante o dopo il trattamento con inibitori non steroidei delle aromatasi (NSAI). In questo articolo, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology (leggi abstract) sono riportati i dati dell’analisi di OS. BOLERO-2 è uno studio internazionale di fase III, randomizzato, in doppio cieco, che ha comparato l’associazione di everolimus (10 mg al giorno) ed exemestane (25 mg al giorno) a placebo ed exemestane (25 mg al giorno) in donne in post-menopausa con tumore mammario avanzato HR+ che erano state precedentemente trattate con NSAI. Endpoint primario era la PFS valutata localmente dal medico, mentre la OS era un endpoint secondario chiave. Al momento del cut-off dei dati (3 ottobre 2013), erano stati registrati 410 decessi e 13 pazienti erano ancora in trattamento. La OS mediana nelle pazienti che avevano ricevuto everolimus ed exemestane era 31.0 mesi (IC 95%: 28.0 – 34.6), rispetto a 26.6 mesi (IC 95%: 22.6 – 33.1) nelle pazienti trattate con placebo ed exemestane (hazard ratio 0.89, IC 95%: 0.73 – 1.10; p log rank = 0.14). I trattamenti post-studio sono stati utilizzati nell’84% delle pazienti nel braccio everolimus ed exemestane vs il 90% di quelle con placebo ed exemestane. Le terapie post-studio erano bilanciate nei due bracci, ad eccezione della chemioterapia (53% nel braccio everolimus + exemestane vs 63% nel braccio placebo + exemestane) e non sono emerse nuove problematiche di sicurezza. In conclusione, nello studio BOLERO-2, l’aggiunta di everolimus a exemestane non ha conferito alcun miglioramento statisticamente significativo dell’endpoint secondario di sopravvivenza globale malgrado un miglioramento clinicamente evidente e significativo dell’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione, con un prolungamento di 4.6 mesi rispetto al suo valore mediano (p < 0.0001). La ricerca traslazionale attualmente in corso potrà ulteriormente definire i benefici dell’inibizione di mTOR e vie correlate in questo ambito di trattamento.
TORNA INDIETRO
Panoramica privacy
Medinews

Questo sito utilizza i cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Di questi, i cookies che sono categorizzati come necessari sono memorizzati nel tuo browser come essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito. Usiamo inoltre cookies di terze parti che possono aiutarci ad analizzare e capire capire come usi il sito. Questi cookies saranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Inoltre hai anche dei cookies opzionali. Ma la disattivazione di questi cookies potrebbe avere effetti sulla tua esperienza di navigazione.

Per saperne di più sulla nostra cookie policy clicca qui: Privacy & Cookie

Cookie strettamente necessari

I cookies necessari sono indispensabili per le funzionalità del sito. Questa categoria include solo i cookies per le funzionalità di base e sulla sicurezza del sito. Questi cookies non memorizzano nessun dato personale.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

Qualsiasi cookies non necessario alle funzionalità del sito, vengono usati per memorizzare dati personali via analytics, pubblicità e altri.