Anno XXII - Numero 960 - 18 giugno 2024

Hanno curato la selezione degli articoli scientifici e i commenti di questo numero: Antonella Brunello, Francesca Bergamo, Maria Caterina De Grandis, Umberto Basso (UOC Oncologia 1, Istituto Oncologico Veneto IOV – IRCCS, Padova)


Coordinatori: Silvia Novello, Marcello Tiseo
Editore: Intermedia - Direttore Responsabile: Mauro Boldrini

Oggi in Oncologia

Immune checkpoint inhibitors for POLE or POLD1 proofreading-deficient metastatic colorectal cancer

Background: POLE and POLD1 proofreading deficiency (POLE/D1pd) define a rare subtype of ultramutated metastatic colorectal cancer (mCRC; over 100 mut/Mb). Disease-specific data about the activity and efficacy of immune checkpoint inhibitors (ICIs) in POLE/D1pd mCRC are lacking and it is unknown whether outcomes may be different from mismatch repair-deficient (dMMR)/microsatellite instability-high (MSI-H) mCRCs treated with ICIs. … (leggi tutto)

Nel panorama del trattamento del carcinoma del colon-retto avanzato (mCRC), l’immunoterapia ha rivoluzionato il paradigma terapeutico dei pazienti con malattia dMMR/MSI-H. Tuttavia, per la controparte pMMR/MSS, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, gli inibitori del checkpoint immunitario (ICIs) in monoterapia ad oggi non hanno dimostrato analoga efficacia, probabilmente a causa di un microambiente tumorale scarsamente immunogenico.
Negli ultimi anni, alcuni lavori hanno evidenziato come tumori avanzati che presentino mutazioni a carico di POLE o POLD1 siano più inclini a rispondere al trattamento con gli ICIs, indipendentemente dallo status di espressione delle proteine del mismatch repair.
POLE e POLD1 sono geni che codificano per la subunità catalitica, rispettivamente epsilon e delta, della DNA polimerasi, essenziali per la correzione degli errori nella replicazione del DNA (proofreading). Mutazioni che minino l’attività di proofreading esitano in un fenotipo ipermutato con un’imponente esposizione di neoantigeni e conseguente configurazione di un microambente tumorale ricco in cellule T e checkpoint immunitari, che giustifica l’attività degli agenti immunoterapici.
Per quanto riguarda il mCRC, le mutazioni a carico dei geni POLE e POLD1 sono tuttavia rare e si riscontrano in meno dell’1% dei pazienti, ma recentemente hanno suscitato grande interesse per il loro potenziale ruolo di biomarcatore di risposta al trattamento immunoterapico anche in questa neoplasia.
Immune checkpoint inhibitors for POLE or POLD1 proofreading-deficient metastatic colorectal cancer” è uno studio internazionale retrospettivo che si è proposto di valutare le caratteristiche cliniche, patologiche, molecolari e di risposta ai trattamenti, di un gruppo di 27 pazienti con mCRC e mutazione di POLE/POLD1 (determinante un’alterazione dell’attività di proofreading) trattati con ICIs e confrontate poi con quelle di una coorte di 610 pazienti con mCRC dMMR/MSI-H, anch’essi immunotrattati. Da notare che 2 dei 27 pazienti del gruppo POLE/POLD1 mutato (7%), presentavano un concomitante profilo dMMR/MSI-H, verosimilmente secondario al fenotipo ipermutato.
Lo studio riporta che i pazienti con mCRC e mutazione di POLE/POLD1, rispetto al gruppo dMMR/MSI-H, erano più frequentemente di giovane età (mediana 47 anni vs 60 anni, p<0.001), di sesso maschile (70% vs 53%, p=0.045) e con tumori localizzati nel colon destro. Nei tumori POLE/POLD1 mutati si osservava una minor frequenza di mutazioni driver di RAS e BRAF e, quando presenti, nella maggior parte dei casi si trattava della mutazione KRAS A146T (nel 77% dei pazienti con mutazione di RAS). Il tumor mutational burden (TMB) era significativamente più elevato nel gruppo con mutazione POLE/POLD1, rispetto alla coorte dMMR/MSI-H (mediana TMB 160.8 mut/Mb vs 48.5 mut/Mb).
Il lavoro conferma, nella nostra coorte, un’eccezionale attività dell’immunoterapia nei pazienti con mCRC e mutazione di POLE/POLD1, con ORR di 89% e DCR pari a 92%, con tassi di risposta ancora migliori (ORR 100%, 10/10 pazienti) quando utilizzata la combinazione anti-PD1 e anti-CTLA4, rispetto alla mono-immunoterapia. Non solo viene descritta elevata attività, ma anche durature risposte al trattamento: ad un follow-up mediano di 24.9 mesi, la quasi totalità dei pazienti (96%, 21/22), mantenevano la risposta all’immunoterapia. Inoltre, quando comparati alla popolazione dMMR/MSI-H, i tassi di risposta erano più elevati per i pazienti con mutazione di POLE/POLD1 (89% vs 54%, OR 4.1, p=0.01).
Anche la sopravvivenza era superiore per la coorte di pazienti con mutazione di POLE/POLD1 rispetto alla coorte dMMR/MSI-H, con migliori progression free survival (88% vs 60%, HR=0.24 [IC 0.08-0.74], p=0.01) ed overall survival (86% vs 72%, HR=0.38 [IC 0.12-1.18], p=0.09) a 2 anni. I dati vengono confermati dall’analisi multivariata, che ha tenuto conto anche del tipo di alterazione molecolare.
Seppur limitato dalla scarsa numerosità del campione di pazienti con mutazione di POLE/POLD1, coerente tuttavia con la rarità del riscontro nel carcinoma del colon-retto, la natura retrospettiva ed il limitato follow-up, lo studio avvalora l’attività dell’immunoterapia nei pazienti con mCRC e mutazione di POLE/POLD1, riportando tassi di risposta ed outcomes ancora migliori rispetto a quanto osservato per la controparte dMMR/MSI-H, beneficio che si osserva anche in pazienti pesantemente pretrattati (11/27 pazienti avevano già ricevuto almeno 2 linee di terapia sistemica per malattia avanzata). La presenza di mutazioni a carico dei geni POLE e POLD1 patogenetiche, cioè che ne alterino l’azione di proofreading, inquadrano quindi uno specifico sottogruppo di pazienti con carcinoma del colon-retto, caratterizzato non solo da un peculiare profilo biologico e molecolare, ma soprattutto da una spiccata sensibilità agli ICIs, immunogenicità sostenuta da un genotipo ipermutato e che si riflette negli elevati valori di TMB osservati nella popolazione dello studio.
Cruciale diventa quindi l’identificazione dei pazienti con mutazioni proofreading di POLE e POLD1: in questo senso, lo studio indirettamente sottolinea ancora una volta l’importanza di una caratterizzazione molecolare adeguata del mCRC, attraverso l’utilizzo di pannelli NGS che testino quelle alterazioni con riconosciuto elevato valore predittivo col fine di selezionare in maniera sempre più accurata i pazienti che possano beneficiare di un trattamento personalizzato e nei quali, sebbene rari, tale trattamento potrebbe cambiare la storia naturale della malattia oncologica.


Vimseltinib versus placebo for tenosynovial giant cell tumour (MOTION): a multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial

Background: Tenosynovial giant cell tumour (TGCT) is a locally aggressive neoplasm for which few systemic treatment options exist. This study evaluated the efficacy and safety of vimseltinib, an oral, switch-control, CSF1R inhibitor, in patients with symptomatic TGCT not amenable to surgery. Methods: MOTION is a multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial done in 35 specialised hospitals in 13 countries … (leggi tutto)

Lo studio MOTION è uno studio di fase III randomizzato, in doppio-cieco, controllato con placebo, che ha confrontato vimseltinib e placebo nei pazienti con tumore tenosinoviale a cellule giganti (TCGT) sintomatico non candidabili a chirurgia. Tale studio è stato presentato nella sessione orale sarcomi ad ASCO 2024, e seguito da pubblicazione su Lancet.
Il TGCT (in passato noto anche come sinovite villonodulare pigmentosa – PVNS) è un tumore ad aggressività locale, ed elevato rischio di recidiva, caratterizzato dalla disregolazione del gene CSF1 (Colony-stimulating factor 1), che conduce a iperespressione della proteina CSF1 e conseguente promozione della crescita neoplastica legata al reclutamento e proliferazione che coinvolge i macrofagi dipendenti da CSF1R (Colony-stimulating factor 1 receptor).
Il trattamento standard del TGCT è la resezione chirurgica, ma non tutti i pazienti hanno una malattia resecabile, specie a seguito di plurime recidive, e in qualche caso la resecabilità implica demolizioni importanti fino all’amputazione. Pertanto, sebbene il TGCT sia una malattia non fatale, si associa ad una riduzione significativa della qualità di vita dei pazienti, che tipicamente sono giovani con età media alla diagnosi di 35-50 anni. Per i pazienti non candidabili a chirurgia non vi sono attualmente farmaci disponibili, con l’eccezione di pexidartinib, altro farmaco inibitore tirosin chinasico anti-CSFR1 non disponibile in Europa, o dell’utilizzo off-label di farmaci che hanno tra i vari target anche CSF1R, come ad esempio imatinib.
Lo studio MOTION ha valutato l’efficacia e la sicurezza di vimseltinib, farmaco inibitore tirosin-chinasico a somministrazione orale diretto contro CSF1R (Colony-stimulating factor 1 receptor), nei pazienti affetti da TGCT non candidabili a chirurgia.
Lo studio ha coinvolto 35 Centri con expertise nel trattamento dei sarcomi in 13 Paesi. Criteri di eleggibilità erano: pazienti con età ≥18 anni con diagnosi confermata istologicamente di TGCT e per i quali la resezione chirurgica era giudicata peggiorativa in termini di limitazione funzionale o a rischio di severa morbidità. I pazienti sono stati assegnati, con randomizzazione 2:1, a ricevere vimseltinib 30 mg 2 volte alla settimana oppure placebo, per un totale di 24 settimane. I pazienti e il personale del centro erano mascherati per il trattamento sino alla settimana 25, a meno che non venisse confermata progressione di malattia prima. Al termine delle 24 settimane i pazienti potevano entrare in un periodo di trattamento “open-label” fino alla settimana 49, e i pazienti che ricevevano placebo potevano effettuare il cross-over a vimseltinib.
L’endpoint primario era il tasso di risposte obiettive alla settimana 25 nella popolazione intention-to-treat in base a revisione radiologica indipendente secondo criteri RECIST versione 1.1. La safety è stata valutata in tutti i pazienti che hanno ricevuto il farmaco.
Endpoint secondari chiavi erano: il tasso di risposte obiettive secondo il “tumor volume score”, la modifica del range of motion della articolazione interessata rispetto al basale; la modifica rispetto al basale dei Patient-Reported Outcomes Measurement Information System physical function (PROMIS-PF; specifico per il TGCT); la numeric rating scale (NRS) per la peggiore rigidità; la EuroQoL Visual Analogue Scale (EQ-VAS) per lo stato di salute; e il tasso di risposta per il peggior dolore secondo Brief Pain Inventory (BPI), con BPI risposta del peggior dolore definita come un miglioramento di almeno il 30% in assenza di un incremento almeno pari (>30%) nell’uso di analgesici oppiacei. Tra gennaio 2022 e Febbraio 2023 sono stati arruolati 123 pazienti (83 randomizzati nel braccio vimseltinib e 40 nel braccio placebo), il 59% dei pazienti era di sesso femminile. Nove pazienti (11%) nel braccio con vimseltinib e 5 pazienti (13%) nel braccio placebo hanno interrotto il trattamento prima della settimana 25, un paziente nel braccio placebo non ha ricevuto alcun farmaco in studio. Il tasso di risposta obiettivo secondo RECIST è risultato di 40% (33 su 83) nel braccio vimseltinib e 0% (nessun paziente) nel braccio placebo (differenza 40% [95% CI 29–51]; p<0·0001).
Inoltre, i pazienti hanno riportato dei miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi per quanto riguarda gli endpoint secondari chiavi: riduzione alla settimana 25 del tumor volume score significativamente maggiore nel gruppo trattato con vimseltinib (differenza 67%; p<0·0001), con 4 pazienti su 83 (5%) che hanno raggiunto una risposta completa e 52 pazienti (63%) una risposta parziale; miglioramento nel range di movimento attivo significativamente maggiore nel braccio vimseltinib (differenza 28%, p=0·0025), con beneficio osservato non solo nei pazienti con risposta obiettiva RECIST a vimseltinib, ma anche nei pazienti con malattia stabile; miglioramento della rigidità (differenza −1.8; p<0·0001); miglioramento della funzione fisica misurata con PROMIS-PF (differenza 3.3; p=0·0007); stato di salute, con modifica di EQ-VAS rispetto al basale significativamente più alta nel braccio vimseltinib; miglioramento del dolore (differenza nella risposta BPI peggior dolore per i pazienti che ricevevano vimsletinib 26%, p=0·0056).
La maggior parte degli eventi avversi correlati al trattamento era di grado 1-2, e nel gruppo di pazienti trattati con vimseltinib questi sono stati prevalentemente edema periorbitario e del viso, astenia, prurito, cefalea, nausea, incremento delle transaminasi; nel gruppo di pazienti trattati con placebo sono stati cefalea, astenia, nausea, diarrea. L’unico evento di grado 3 o 4 verificatosi in oltre il 5% dei pazienti che ricevevano vimseltinib è stato un incremento della creatina fosfochinasi (CPK), non associato a danno muscolare o altro danno d’organo. Un paziente nel braccio vimseltinib ha riportato un evento avverso serio associato al trattamento (ascesso sottocutaneo). Non si sono osservati eventi di epatotossicità colestatica o danni epatici indotti da farmaco. In circa metà dei pazienti nel braccio vimseltinib (43 su 83 pazienti) si sono verificate interruzioni di dose, complessivamente di breve durata (numero mediano di dosi mancate a causa di interruzione del trattamento: 4). Sebbene il 42% dei pazienti nel braccio vimseltinib abbia ricevuto una riduzione di dose durante lo studio, la maggior parte dei pazienti in terapia con vimseltinib stavano ricevendo la dose di 30 mg due volte alla settimana alla fine del periodo di doppio cieco, e il tasso di interruzione legato a eventi avversi è stato basso (6%, 5 pazienti su 83).
Questi risultati confermano l’efficacia di vimseltinib, in particolare il tasso rilevante di risposte obiettive con miglioramento clinicamente significativo dello stato funzionale e dei sintomi nei pazienti con TGCT. Di rilievo, il farmaco ha presentato un buon profilo di safety, a fronte dei dati di rischio imprevedibile, sebbene raro, di danno epatico severo riscontrato con pexidartinib, anch’esso valutato in studio di fase III ENLIVEN per il TGCT – verosimilmente effetto off-target non legato a inibizione CSF1R, e che ha portato EMA a non concedere l’autorizzazione in commercio per tale farmaco in Europa.
Se verrà approvato, vimseltinib offrirà un’opzione di trattamento efficace per i pazienti con TGCT, in grado di offrire beneficio sintomatico e funzionale ad una popolazione di pazienti con carico di morbidità spesso rilevante e con scarse opzioni di trattamento.


Erdafitinib or Chemotherapy in Advanced or Metastatic Urothelial Carcinoma

Background: Erdafitinib is a pan-fibroblast growth factor receptor (FGFR) inhibitor approved for the treatment of locally advanced or metastatic urothelial carcinoma in adults with susceptible FGFR3/2 alterations who have progression after platinum-containing chemotherapy. The effects of erdafitinib in patients with FGFR-altered metastatic urothelial carcinoma who have progression … (leggi tutto)

Lo studio randomizzato di fase III THOR ha valutato l’efficacia dell’inibitore orale di FGFR erdafitinib in due coorti di pazienti con neoplasia uroteliale metastatica risultati positivi ad alterazioni di FGFR3 o 2 allo screening molecolare centralizzato su tessuto di tumore primitivo o metastasi, ponendo la sopravvivenza globale (OS) come obiettivo principale. Nella coorte 1 sono stati arruolati pazienti pre-trattati con chemioterapia a base di platino e checkpoint inibitore, in cui erdafitinib è stato confrontato in terza linea contro chemioterapia. Nella coorte 2 sono stati invece inseriti pazienti pretrattati con chemioterapia a base di platino, ma naive ad immunoterapia, in cui il braccio di controllo era pembrolizumab. Oltre 8.700 pazienti sono stati testati ed il 16.6% sono risultati positivi per mutazioni o fusioni coinvolgenti prevalentemente il gene FGFR3.
Loriot et al. hanno riportato sul New England Journal of Medicine i risultati positivi ottenuti nella coorte 1. Un totale di 266 pazienti è stato randomizzato a ricevere erdafitinib orale alla dose di 8 mg al giorno (aumentabili a 9 mg solo in assenza di iperfosfatemia a due settimane) oppure un chemioterapico a scelta dell’investigatore (vinflunina o docetaxel trisettimanale). Ad un follow-up mediano di 15.9 mesi, l’OS dei pazienti trattati con l’agente targeted è risultata superiore rispetto alla chemioterapia (12.1 vs. 7.8 mesi; HR 0.64; 95% CI 0.47 to 0.88; p=0.005). Anche la progressione libera da malattia (PFS)è risultata a vantaggio di erdafitinib rispetto alla chemioterapia (5.6 vs. 2.7 mesi; HR 0.58; 95% CI, 0.44 to 0.78; p<0.001). L’incidenza globale di eventi G3-4 è risultata comparabile: 45.9% vs 46.4% nel braccio erafitinib o chemioterapia, rispettivamente, con un minore tasso di eventi fatali nel braccio erdafitinib (0.7% vs. 5.4%). Tossicità caratteristiche di erafitinib sono state astenia, mucosite, diarrea eritrodisestesia palmo-plantare, alterazioni ungueali, iperfosfatemia, retinite sierosa centrale o altre alterazioni oculari, che hanno richiesto riduzione di dose o discontinuazione definitiva nel 51.1% e 14.1% dei pazienti, rispettivamente. Sulla base dei dati di questo studio erdafitinib è in attesa di approvazione EMA per il trattamento di pazienti con neoplasia uroteliale con alterazioni di FGFR 3 e in progressione dopo precedenti linee di chemioterapia con platino e checkpoint inibitore. I pazienti dovranno essere attentamente monitorati per la gestione delle tossicità che appaiono di entità non trascurabile
Nella coorte 2 invece erdafitinib non ha ottenuto un impatto su OS significativo rispetto al pembrolizumab, a dimostrazione che i pazienti con alterazioni FGFR3 non possono essere considerati resistenti ad immunoterapia come sembrava emergere da alcune osservazioni retrospettive (Siefker-radke et al Ann Oncol 2023).



In Europa


Faster access to clinical trial information in Europe

Jun 18, 2024 – The launch of a new version of the Clinical Trials Information System (CTIS) will allow earlier and more efficient access to information about clinical trials in the European Union (EU) for patients, healthcare professionals and other stakeholders. This is due to the revised transparency rules that become applicable today in Europe … (leggi tutto)





FDA Grants Accelerated Approval to Selpercatinib for Paediatric Patients Two Years and Older with RET-Altered Metastatic Thyroid Cancer or Solid Tumours

Jun 18, 2024 – On 29 2024, the US Food and Drug Administration (FDA) granted accelerated approval to selpercatinib (Retevmo, Eli Lilly and Company) for paediatric patients two years of age and older with: advanced or metastatic medullary thyroid cancer (MTC) with a RET mutation, as detected by an FDA-approved test, who require systemic therapy … (leggi tutto)



 

Asciminib Shows Superior Efficacy Over Investigator-Selected TKIs and Imatinib in Patients with Newly Diagnosed Chronic-Phase CML

Jun 17, 2024 – ASC4FIRST is a pivotal phase III, randomised study assessing the efficacy and safety of asciminib as compared with investigator-selected tyrosine kinase inhbitors (TKIs) in patients with newly diagnosed chronic myeloid leukaemia (CML). Asciminib was superior to investigator-selected TKIs considered together and of imatinib individually. The safety and side-effect profiles of asciminib were favourable as compared with those of imatinib and second-generation TKIs…. (leggi tutto)



 

Meeting highlights from the Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) 10-13 June 2024

Jun 14, 2024 – Review of painkiller metamizole started. Review will look into risk of agranulocytosis, a sudden drop in white blood cells that can lead to serious infections, and measures to minimise it. EMA has started a review of medicines containing the painkiller metamizole following concerns that the measures in place to minimise the known risk of agranulocytosis may not be effective enough … (leggi tutto)





Review of painkiller metamizole started

Jun 14, 2024 – EMA has started a review of medicines containing the painkiller metamizole following concerns that the measures in place to minimise the known risk of agranulocytosis may not be effective enough. Metamizole-containing medicines are authorised in a number of EU countries for treating moderate to severe pain and fever. The authorised uses vary from country to country, ranging from the treatment of pain following surgery  … (leggi tutto)





EMA Recommends Extension of Therapeutic Indications for Osimertinib

Jun 14, 2024 – On 30 May 2024, the European Medicines Agency’s (EMA’s) Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product osimertinib (Tagrisso). The marketing authorisation holder for this medicinal product … (leggi tutto)



 

First-Line 177Lu-Dotatate Plus Octreotide LAR Significantly Extends PFS in Patients with Grade 2 or 3 Advanced GEP NETs

Jun 13, 2024 – In NETTER-2, phase III study, patients with newly diagnosed higher grade 2–3, somatostatin receptor-positive, metastatic, gastroenteropancreatic (GEP) neuroendocrine tumours (NETs) had significant benefit from radioligand therapy. The study met its primary objective, with ¹⁷⁷Lu-Dotatate plus octreotide 30 mg long-acting repeatable (LAR) reducing the risk of disease progression or death by around 72%  … (leggi tutto)





Neoadjuvant Nivolumab Plus Ipilimumab Leads to a Pathological Response in a High Proportion of Patients with Locally Advanced dMMR Colon Cancer

Jun 12, 2024 – NICHE-2 is a large phase II study involving patients with locally advanced mismatch repair–deficient (dMMR) colon cancers with foreseen pathological assessment of both the complete tumour bed and lymph nodes. Treatment with neoadjuvant PD1 plus CTLA4 blockade had acceptable safety profile and resulted in pathological responses in 98% of patients after only … (leggi tutto)




Dall’FDA


FDA Places Partial Clinical Hold on Phase 1 Trial of YL202 in Advanced NSCLC and Breast Cancer

Jun 17, 2024 – The FDA has placed a partial clinical hold on the phase 1 YL202-INT-101-01 trial (NCT05653752) evaluating the antibody-drug conjugate (ADC) YL202 (BNT326) in heavily pretreated patients with advanced or metastatic EGFR-mutated non–small cell lung cancer (NSCLC) or hormone receptor (HR)–positive, HER2-negative breast cancer.1 In a filing with the United States Securities and Exchange Commission, BioNTech announced that it was informed by its partner (leggi tutto)


 


 

 FDA Approves Pembrolizumab Plus Chemotherapy for Advanced/Recurrent Endometrial Carcinoma

Jun 17, 2024 – The FDA has approved pembrolizumab (Keytruda) in combination with carboplatin and paclitaxel, followed by single-agent pembrolizumab, for the treatment of adult patients with primary advanced or recurrent endometrial carcinoma.1 The regulatory decision was supported by data from the phase 3 KEYNOTE-868 trial (NCT03914612), which showed that patients with mismatch repair–deficient (dMMR) disease .... (leggi tutto)


 


 


FDA Approval Sought for Subcutaneous Amivantamab in EGFR+ NSCLC

Jun 17, 2024 – The FDA has received a biologics license application (BLA) seeking the approval of the fixed combination of amivantamab-vmjw (Rybrevant) and recombinant human hyaluronidase (subcutaneous amivantamab) for use in all currently approved or submitted indications of the intravenous (IV) formulation in select patients with EGFR-positive non–small cell lung cancer  (leggi tutto)


 


 

 FDA Approves Blinatumomab for CD19+ B-ALL in the Consolidation Phase

Jun 14, 2024 – The FDA has approved blinatumomab (Blincyto) for the treatment of adult and pediatric patients aged 1 month or older who have CD19-positive, Philadelphia chromosome (Ph)–negative, B-cell precursor acute lymphoblastic leukemia (B-ALL) in the consolidation phase, irrespective of measurable residual disease (MRD) status.1,2 The decision is supported by data from the phase 3 ... (leggi tutto)


 


 

FDA Approves Durvalumab Plus Chemotherapy for dMMR Primary Advanced or Recurrent Endometrial Cancer

Jun 14, 2024 – The FDA had approved durvalumab (Imfinzi) in combination with carboplatin plus paclitaxel, followed by single-agent durvalumab, for adult patients with primary advanced or recurrent endometrial cancer that is mismatch repair deficient (dMMR).1 The regulatory decision was supported by data from the phase 3 DUO-E trial (NCT04269200), which showed that patients with dMMR tumors treated in the durvalumab arm (n = 46) experienced  (leggi tutto)


 


 

 FDA Roundup: June 14, 2024

Jun 14, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA issued a proposed exemption for certain cottage cheese products from the requirements of the Food Traceability Rule. The proposal would exempt Grade “A” cottage cheese that appears on the Interstate Milk Shippers List from the requirements of the rule.  (leggi tutto)






FDA Grants Accelerated Approval to Repotrectinib for NTRK+ Solid Tumors

Jun 13, 2024 – The FDA granted accelerated approval to repotrectinib (Augtyro) for adult and pediatric patients aged 12 years and older with solid tumors harboring an NTRK gene fusion, that are locally advanced or metastatic or where surgical resection is likely to result in severe morbidity, and that have progressed after treatment or have no satisfactory alternative therapy.1  (leggi tutto)


 


 

 IBI343 Receives FDA Fast Track Designation for Advanced/Metastatic PDAC

Jun 13, 2024 – The FDA has granted fast track designation to IBI343 monotherapy for patients with advanced unresectable or metastatic pancreatic ductal adenocarcinoma (PDAC) that has relapsed and/or is refractory to 1 prior line of therapy.1 Findings from a phase 1 trial (NCT05458219), which were presented at the 2024 ASCO Annual Meeting, showed that as of January 15, 2024, patients in this population who received ... (leggi tutto)


 


 

FDA Grants Full Approval to Selpercatinib for RET+ Thyroid Cancer

Jun 12, 2024 – The FDA has granted full approval to selpercatinib (Retevmo) for the treatment of adult and pediatric patients at least 2 years of age with advanced or metastatic RET fusion–positive thyroid cancer who require systemic therapy and who are radioactive iodine (RAI) refractory, if RAI is appropriate.1 Selpercatinib received accelerated approval in the same indication in May 2020.2 The FDA’s full approval was supported by data from the phase 1/2 LIBRETTO-001 trial (leggi tutto)


 


 

 FDA Roundup: June 11, 2024

Jun 11, 2024 – Today, the U.S. Food and Drug Administration is providing an at-a-glance summary of news from around the agency: Today, the FDA issued an advisory warning consumers and retailers to not eat, sell, or serve any flavor of Diamond Shruumz- Brand Chocolate Bars, Cones, and Gummies. The FDA and CDC, in collaboration with America’s Poison  (leggi tutto)




Dall’ASCO

Richter Transformation of Chronic Lymphocytic Leukemia Is a Challenging Clinical Scenario Requiring a Personalized Approach

Jun 12, 2024 – Richter transformation (RT), which presents as an aggressive lymphoma in the setting of chronic lymphocytic leukemia (CLL), is a rare event for patients with CLL. No standard of care exists for RT, but recent studies of combination therapies that target both the underlying CLL and the RT have demonstrated promising results. Venetoclax plus R-CHOP (VR-CHOP) has emerged as an encouraging … (leggi tutto)






How to Use Anticoagulant Therapy for Venous Thrombosis in Patients With Brain Tumors

Jun 12, 2024 – Patients with primary brain tumors have an increased risk of intracranial hemorrhage (ICH) with anticoagulant (AC) therapy, but this risk does not extend to patients with brain metastases. Patients with primary brain tumors have a lower risk of AC-related ICH on direct oral ACs (DOACs) versus low-molecular-weight heparin (LMWH). There remains a clinical gap in evidence-based treatment of patients with brain tumors and an indication for AC therapy … (leggi tutto)







PRO Use in Clinical Practice Is Rising. How Can Oncologists Overcome Challenges to Increase Uptake

Jun 12, 2024 – There is increased interest in using patient-reported outcomes (PROs) as part of routine cancer care. Barriers at the patient, clinician, and administrative levels have limited uptake of PROs. Guidance to optimize PRO system design, implementation, and management, along with improved engagement of key perspectives in the process, can enhance continued expansion … (leggi tutto)




Pillole dall’AIFA

18 giugno 2024 – Aggiornamento delle modalità di rimborso Fondo 5%
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18 giugno 2024 – Attivazione web e pubblicazione schede di monitoraggio – Registro OPDIVO (mel. metastatico)
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17 giugno 2024 – AIFA aggiorna le Liste di Trasparenza
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17 giugno 2024 – Estratto degli highlights della riunione del PRAC del 10-13 giugno 2024
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17 giugno 2024 – AIFA pubblica il Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2022”
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14 giugno 2024 – EMA avvia la revisione dell’antidolorifico metamizolo
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14 giugno 2024 – Aggiornamento “Diario di bordo sulla Trasparenza”
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13 giugno 2024 – AIFA smentisce notizia su sponsorizzazione evento
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12 giugno 2024 – Notifica dei provvedimenti – Ufficio Ispezioni e Autorizzazioni GMP Medicinali
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12 giugno 2024 – Modalità di presentazione di variazioni all’AIC relative a modifiche di un ASMF
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11 giugno 2024 – In AIFA il Premio Nobel per la medicina Thomas Südhof
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Dedicato ai Soci 

Opportunità di lavoro in Oncologia

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