Cabazitaxel (CBZ), a novel tubulin-binding taxane, improves overall survival in metastatic castration-resistant prostate cancer (mCRPC) that progresses during or after docetaxel treatment. We have designed a phase II study to evaluate the efficacy and safety of CBZ as a weekly schedule for ‘unfit’ mCRPC patients after docetaxel failure. In this single arm phase II study. CBZ was weekly administered in 1-hour infusion on days 1, 8, 15 and 22, every 5 weeks at … (leggi tutto)
Il trattamento con cabazitaxel, in considerazione della non trascurabile tossicità, soprattutto ematologica, rappresenta attualmente un’opzione terapeutica proponibile solo a pazienti selezionati, in buone condizioni generali e con una sufficiente riserva midollare. Questo studio di fase II a singolo braccio ha testato l’efficacia e la sicurezza di cabazitaxel 10 mg/m2 settimanale in 70 pazienti affetti da carcinoma prostatico resistente alla castrazione in progressione dopo trattamento con docetaxel. Ai fini dell’arruolamento i pazienti dovevano presentare almeno uno dei seguenti criteri: ECOG-PS 2, precedente neutropenia febbrile in corso di docetaxel o pregresso trattamento radioterapico con riduzione della riserva midollare >25%. L’età mediana era 73,9 anni, il 71% dei pazienti presentava un Performance Status 2, l’86% presentava metastasi ossee, il 16% epatiche e l’11% polmonari. Il tasso di risposte parziali e stabilità di malattia è stato del 61%, con un tasso di riposte sierologiche (riduzione del PSA >50%) del 34,8%. Il dato confortante dello studio risiede nel profilo di tossicità dimostrato dalla schedula settimanale del cabazitaxel con il 5,8% di neutropenia G3/G4 (vs 82% con cabazitaxel 25 mg/m2 trisettimanale nello studio TROPIC e 41,8% col dosaggio ridotto a 20 mg/m2 nello studio PROSELICA e nessun caso riportato di neutropenia febbrile (vs 8% nel TROPIC e 2,1% nel PROSELICA).Sulla base dei risultati di questo studio il cabazitaxel settimanale potrebbe pertanto rappresentare una valida chance terapeutica in un gruppo selezionato di pazienti ai quali oggi nella pratica clinica, per età, Performance Status o ridotta riserva midollare, non viene proposto un trattamento chemioterapico di II linea.