Studio prospettico non ha rilevato differenze significative nei bambini sottoposti alle due modalità di profilassi della GVHD
Il gruppo AIEOP (Associazione Italiana Ematologia ed Oncoematologia Pediatrica) per il trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) ha promosso e condotto uno studio prospettico, multicentrico randomizzato, che ha valutato l’impatto del momento d’inizio del trattamento con ciclosporina A (CsA) al giorno -7 rispetto all’uso standard (giorno -1) sulla GVHD, sulla mortalità legata al trattamento (MT), sulla percentuale di ricaduta (PR) e sulla sopravvivenza libera da eventi (SSE) in bambini con neoplasie maligne ematologiche sottoposti a HSCT da donatore non-relato. Tra il 1997 e il 2002, 152 bambini sottoposti a trapianto per leucemia acuta (n = 102), sindrome mielodisplastica (n = 23), leucemia mieloide cronica (n = 20) e linfoma non-Hodgkin (n = 7) sono stati arruolati nello studio e randomizzati a ricevere CsA più precocemente (giorno -7, gruppo 1; n = 72) o terapia convenzionale (giorno -1, gruppo 2; n = 80), dopo stratificazione secondo compatibilità HLA e fase della malattia. Lo studio pubblicato in Biology of Blood and Marrow Transplantation (leggi abstract originale) ha mostrato che l’incidenza cumulativa sia di GVHD di grado II-IV che di GVHD acuta e cronica di grado II-IV, non differiva tra i due gruppi di trattamento. Non sono state osservate differenze significative anche rispetto a MT e PR. Le stime di sopravvivenza a 8 anni erano del 56% nel gruppo 1 e 46% nel gruppo 2 (p = ns). Nel modello di Cox, la fase avanzata della malattia, il sesso maschile del ricevente, l’età più avanzata del donatore e l’osservazione di GVHD acuta di grado III-IV erano predittivi di ridotta SSE globale. Questi dati indicano che la somministrazione precoce di CsA non altera l’esito del trapianto nei bambini con neoplasie ematologiche maligne sottoposti a HSCT da donatore non-relato.SIEnews – Numero 11 – 11 giugno 2009