Studio retrospettico conferma l’assenza di cross-resistenza assoluta tra i due farmaci: la sequenza sorafenib-sunitinib allungherebbe la sopravvivenza libera da progressione più della sequenza inversa, ma l’osservazione necessita di conferme in studi più ampi
Sorafenib e sunitinib sono due inibitori delle tirosin-chinasi, recentemente approvati per il trattamento del carcinoma renale. In molti pazienti la somministrazione in sequenza di questi due farmaci viene adottata a causa della perdita di efficacia del primo agente. Ricercatori francesi hanno investigato l’efficacia e la sicurezza della somministrazione sequenziale con questi due agenti. Per valutare la cross-resistenza è stato analizzato l’esito di 90 pazienti consecutivi con carcinoma renale trattati in 4 istituti francesi (Villejuif, Lione, Bordeaux e Parigi) con i due farmaci in sequenza. I pazienti hanno ricevuto sorafenib seguito da sunitinib o viceversa: dal 2003 al 2006, 68 pazienti hanno ricevuto sorafenib, come primo farmaco, e 22 sunitinib. Nel gruppo trattato con la sequenza sorafenib-sunitinib, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata 26 settimane con il primo farmaco e 28 con sunitinib. Nel gruppo sunitinib-sorafenib, invece, la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata 22 settimane con sunitinib e 17 con sorafenib. Lo studio pubblicato nella rivista The Journal of Urology (leggi abstract originale) indica che la sopravvivenza mediana globale è stata 135 settimane nel gruppo trattato con la sequenza sorafenib-sunitinib e 82 settimane in quello trattato con sunitinib-sorafenib (HR 0.49; IC 95%: 0.16-0.96; p = 0.04). La durata media della somministrazione sequenziale era 61 e 49 settimane, rispettivamente nei gruppi sorafenib-sunitinib e sunitinib-sorafenib. Entrambe le sequenze sono state ben tollerate e non si è osservata alcuna esacerbazione della tossicità di grado 3-4. In definitiva, lo studio retrospettico ribadisce l’assenza di cross-resistenza assoluta per i due farmaci. In questa popolazione con carcinoma renale, sorafenib seguito da sunitinib è stato associato ad una sopravvivenza più lunga rispetto alla sequenza sunitinib-sorafenib, ma i risultati necessitano di ulteriore conferma.Renal Cancer Newsgroup – Numero 7 – Luglio 2009