giovedì, 1 giugno 2023
Medinews
11 Giugno 2009

SIT-IN AL MINISTERO DELLE VITTIME DI DANNI DA TRASFUSIONE

Roma, 3 giugno – Emofilici, talassemici, vaccinati e vittime di danni da trasfusione o provocati da farmaci. Tutti, in segno di protesta, davanti alla sede del Ministero della Salute in Lungotevere Ripa per ottenere il risarcimento dei danni dallo Stato. Tra questi gli emofilici infettati da Hiv ed epatite dopo trasfusione negli anni ’80. “Sono 600 i malati ancora in vita in attesa di un risarcimento. Sono coloro che hanno sporto richiesta di indennizzo entro il 31 dicembre 2007 – spiega dal banco della protesta il Segretario generale della Federazione, Piero Valiante – ma in Italia, secondo i dati del registro Nazionale delle Malattie Emorragiche congenite dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 550 gli emofilici che vennero contagiati dal virus dell’HIV (di cui 250 deceduti) e almeno 1500 con i virus dell’epatite”. La Federazione delle Associazioni Emofilici, sostenuta anche da talassemici, trasfusi e vaccinati, contagiati dai virus per aver assunto farmaci prodotti da sangue infetto, la definisce ‘una strage di stato’. “Le trattative vanno avanti da oltre due anni e si sono arenate a luglio 2008. Il Governo si è chiuso a riccio e non siamo stati neanche invitati all’incontro del 5 maggio con le Associazioni – prosegue il Segretario Valiante. – Vogliamo riaprire il tavolo delle trattative, ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio per veder rivendicati i diritti di malati che, loro malgrado, non riescono neanche a pagare l’assistenza di cui hanno bisogno.” Con le leggi 222 e 244 il Parlamento italiano nel 2007 ha previsto un secondo percorso transattivo (il precedente del 2003) per tutti i danneggiati, rinviando ad un decreto interministeriale la definizione delle modalità di accesso. Negli ultimi giorni è stata diffusa una bozza del decreto, che ha già ottenuto parere favorevole del Consiglio di Stato, ma che deve essere ancora firmato dai ministri Sacconi e Tremonti, “deludendo fortemente le aspettative delle associazioni dei malati e dei loro legali”, sottolinea Valiante. In termini economici, il risarcimento consisterebbe in un assegno mensile che varia da un minimo di 500 euro ad un massimo di 800.


SIEnews – Numero 11 – 11 giugno 2009
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