Raccomandazioni della European LeukemiaNet per il trattamento di pazienti con leucemia mieloide cronica in fase cronica con risposta sub-ottimale ad imatinib
Ricercatori della University of Texas M. D. Anderson Cancer Center di Houston hanno valutato il significato di una risposta sub-ottimale alla terapia con imatinib in 281 pazienti con leucemia mieloide cronica (LMC) trattati con dose standard (n = 73) o alte dosi (n = 208). Le percentuali di risposta sub-ottimale a 6, 12 e 18 mesi erano rispettivamente del 4, 8 e 40% e non erano influenzate dal ‘Sokal risk score’. I pazienti con risposta sub-ottimale a 6 mesi avevano una minore probabilità di ottenere successivamente una risposta citogenetica completa rispetto a quelli che mostravano una risposta ottimale precoce (30% vs 97%; p < 0.001) e la loro sopravvivenza libera da eventi (SSE) e da trasformazione (SST) erano simili a quelle dei pazienti dichiarati come ‘failure’ al medesimo periodo di tempo. Una risposta sub-ottimale a 12 mesi identificava un gruppo di pazienti con SST comparabile a quella dei pazienti con risposta ottimale, ma con una SSE significativamente più breve. Infine, i pazienti con risposta sub-ottimale a 18 mesi avevano outcome simile a quello dei pazienti con risposta ottimale. In analisi multivariata, la significatività della risposta dopo aggiustamento per le caratteristiche di pre-trattamento e per la dose di imatinib è stata confermata. I risultati dello studio, pubblicato nella rivista Cancer (leggi abstract originale), suggeriscono che la risposta sub-ottimale include una categoria eterogenea di pazienti il cui outcome è variabile, essendo paragonabile per alcuni a quello dei pazienti con risposta ottimale, per altri a quello dei pazienti non rispondenti.SIEnews – Numero 15 – 6 agosto 2009