Stereotactic body radiotherapy (SBRT) may stimulate innate and adaptive immunity to augment immunotherapy response. Multisite SBRT is an emerging paradigm for treating metastatic disease. Anti-PD-1–treatment outcomes may be improved with lower disease burden. In this context, we conducted a phase I study to evaluate the safety of pembrolizumab with multisite SBRT in patients with metastatic solid tumors. Patients progressing on standard treatment … (leggi tutto)
Solo un fase I, non uno stravolgente fase II, … ma pur sempre con una sua rilevanza, visto che descrive il risultato di uno studio di fase I che ha esplorato in modo clinico e prospettico il ruolo del trattamento stereotassico (stereotactic body radiotherapy, SBRT) rispetto all’immunoterapia in tumori solidi metastatici cercando di confermare il dato teorico e preclinico ben più robusto che parla della capacità intrinseca del trattamento radiante di implementare l’efficacia degli immunocheckpoints inibitori. Pazienti con progressione di malattia dopo trattamento standard vengono sottoposti a SBRT su 2 – 4 siti metastatici, senza irradiare tutte le localizzazioni. La dose di SBRT varia da 30 a 50 Gy (in 3 – 5 frazioni) facendola seguire, entro 7 giorni dal suo termine, da pembrolizumab alla dose di 200 mg ogni 3 settimane. In un sottogruppo di pazienti viene valutata l’espressione dell’IFN-gamma (e sua induzione) su materiale prelevato pre- e post-SBRT. 79 pazienti vengono inclusi da gennaio 2016 a marzo 2017, di cui 73 ricevono SBRT e almeno un ciclo di pembrolizumab. Nel 94,5% dei casi i pazienti ricevono SBRT su due localizzazioni metastatiche. Il follow-up mediano per tossicità è pari a 5,5 mesi. Non si sono effettuate riduzioni di dose SBRT sebbene in 6 casi (8,2%) siano state riportate tossicità severe quali polmonite di grado 3 (n = 3), colite di grado 3 (n = 2) e tossicità epatica di grado 3 (n = 1). Per i 68 pazienti con sufficiente follow-up, il tasso di risposta è stato pari al 13,2% con un cambiamento medio del diametro delle metastasi irradiate uguale a -21,7% vs 1,7% per le sedi non irradiate (p = 0,0008). Sopravvivenza libera da progressione mediana: 3,1 mesi, sopravvivenza globale mediana 9,6 mesi.Nel gruppo in cui è stato possibile disporre di materiale pre- e post-SBRT, l’aumentata espressione del gene per IFN-gamma correla con la risposta nei tumori non irradiati (p = 0,023).
Lo studio è volto semplicemente a dimostrare la fattibilità della somministrazione delle due strategie terapeutiche, mentre non ha ovviamente la capacità di fornire dati di efficacia.