Revisione della letteratura che conferma l’efficacia del trattamento rispetto alla sola osservazione nel prolungare la sopravvivenza globale, anche se ulteriori studi appaiono necessari per confermare tali dati
Il rituximab, in combinazione alla chemioterapia, migliora la sopravvivenza globale rispetto alla chemioterapia da sola, nei pazienti con linfoma indolente di nuova diagnosi o in recidiva. Trial controllati randomizzati hanno dimostrato che la terapia di mantenimento con rituximab prolunga la sopravvivenza libera da progressione, mentre evidenze sulla sopravvivenza globale sono ancora scarse. Ricercatori israeliani hanno condotto una ricerca elettronica su Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) (The Cochrane Library 2007, Issue 2), PubMed (giugno 2007), EMBASE (giugno 2007), LILACS (giugno 2007), database dei trial in corso e atti delle conferenze più importanti. Sono stati presi in considerazione i riferimenti bibliografici dei trial in corso ed è stato contattato il primo autore di ogni trial dello studio. I trial controllati randomizzati comparavano la terapia di mantenimento con rituximab alla sola osservazione, al trattamento alla recidiva (senza terapia di mantenimento) o ad altro trattamento di mantenimento. Due autori, indipendentemente, hanno verificato la validità di ciascun trial e recuperato i dati dai trial che avevano superato la verifica medesima. Cinque studi clinici che includevano 1056 pazienti adulti sono stati considerati nella revisione e 4 trial (895 pazienti) per l’analisi della sopravvivenza globale. Lo studio pubblicato nel Cochrane Database Systematic Review (leggi abstract originale) ha rilevato che i pazienti trattati con rituximab, in mantenimento, mostravano una sopravvivenza globale significativamente superiore rispetto a coloro posti in osservazione (HR = 0.53, IC 95%: 0.38-0.73). Dopo trattamento di induzione, la terapia di mantenimento con rituximab dovrebbe essere associata alla terapia standard nei pazienti con linfoma follicolare in recidiva o refrattario. Il farmaco dovrebbe essere somministrato o in 4 infusioni settimanali ogni 6 mesi o in singola infusione ogni 2-3 mesi. Gli autori auspicano studi clinici controllati randomizzati futuri per approfondire l’effetto sulla sopravvivenza globale dei diversi protocolli di terapia di mantenimento con rituximab.SIEnews – Numero 10 – 28 maggio 2009