giovedì, 12 settembre 2024
Medinews
1 Giugno 2018

Return to work in European Cancer survivors: a systematic review

Return to work (RTW) of cancer survivors (CSs) fluctuates in different contexts. This systematic review searched for recent data on the RTW rate of CSs in Europe, investigating associated factors. Bibliographic search covered the period from January 2010 to February 2018, with no language restrictions. European population-based studies assessing RTW rate after cancer diagnosis were included. We excluded studies focusing on a specific cancer diagnosis. Twelve observational … (leggi tutto)

L’argomento del ritorno al lavoro di chi ha affrontato una diagnosi di cancro è sicuramente di grande rilievo. La revisione sistematica pubblicata su Supportive Care in Cancer fa il punto della letteratura esistente sul tema in Europa.
Gli autori hanno preso in considerazione tutti i lavori pubblicati tra il 2010 ed il 2018, riguardanti studi di popolazione condotti in Europa, che descrivevano la probabilità di ritorno al lavoro dopo una diagnosi di cancro. Complessivamente, gli autori hanno identificato 12 studi osservazionali, con dimensioni molto eterogenee, in quanto ciascuno ha preso in considerazione da 280 a 46.720 pazienti, trattati nei Paesi dell’Europa nord-occidentale e centrale dopo una diagnosi oncologica ricevuta tra il 1987 ed il 2010.
L’intervallo mediano tra la diagnosi oncologica e il ritorno all’occupazione è stato di 2 anni, con un range compreso tra 0,2 e 23,4 anni. Nei diversi studi, la probabilità di ritorno al lavoro nei pazienti sopravviventi è risultata compresa tra il 39% ed il 77%. Considerando i soli pazienti che lavoravano al momento della diagnosi, la probabilità di ritorno al lavoro risultava compresa tra il 60% ed il 92%. L’analisi sottolinea che vari fattori (sia personali, che associati al lavoro, che associati alle caratteristiche della malattia) sono significativamente associati alla probabilità di ritornare al lavoro. La revisione documenta anche che interventi socio-assistenziali sono in grado di facilitare significativamente il rientro al lavoro.
Importante infine, come sottolineato dagli autori stessi nelle conclusioni, che tutti i dati considerati nella revisione sistematica erano riferiti a Paesi dell’Europa settentrionale e centrale, e meno letteratura è disponibile sui Paesi dell’Europa meridionale. Nel Nono Rapporto sulla Condizione Assistenziale del Malato Oncologico (2017), si evidenziava che “nel 2015, ogni giorno almeno 300 dei 1.000 nuovi casi di tumore sono stati diagnosticati a persone impegnate in attività professionali, interrotte a causa della malattia. Ciò significa che tra i costi generati dal cancro quelli di tipo sociale e previdenziale sono destinati inesorabilmente a crescere, raggiungendo rapidamente il livello di insostenibilità da parte della collettività”.
È particolarmente importante che il tema del ritorno al lavoro sia al centro dell’attenzione, in quanto parte essenziale della gestione ottimale dei pazienti oncologici.
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