Comparsa precoce di cloni cellulari B in quasi tutti i pazienti che hanno sviluppato LLC
I soggetti che sviluppano cloni cellulari B circolanti nel sangue periferico, considerati fondamentalmente sani, presentano una condizione nota come linfocitosi monoclonale B (LMB). Lo studio di pazienti ospedalizzati ha evidenziato un rischio elevato di progressione dalla LMB in leucemia linfocitica cronica (LLC). In questo studio prospettico di coorte, pubblicato nella rivista New England Journal of Medicine (leggi abstract originale), ricercatori americani e italiani hanno valutato 77469 adulti statunitensi sani arruolati nel Prostate, Lung, Colorectal, and Ovarian (PLCO) Cancer Screening Trial e ne hanno selezionato 45 che hanno successivamente ricevuto diagnosi di LLC (fino a 6.4 anni dopo). Gli autori, mediante citometria a flusso (a 6 colori, con anticorpi per CD45, CD19, CD5, CD10, kappa e lambda) e riarrangiamento del gene della catena pesante dell’immunoglobulina (con RT-PCR), hanno valutato l’associazione tra LMB e successiva LLC ed hanno caratterizzato il ‘repertoire’ genico dell’immunoglobina dei cloni cellulari B prima della diagnosi. Sulla base delle due analisi (citometrica e molecolare) 44 dei 45 pazienti con LLC (98%; intervallo di confidenza [IC] 95%: 88-100) presentavano un clone cellulare B prima della diagnosi; in 41 pazienti (91%; IC 95%: 79-98) la presenza di clone cellulare B era confermato con i due metodi. La presenza di geni mutati nella catena pesante dell’immunoglobulina (IGHV) è stata confermata in 35 dei 45 cloni pre-diagnosi (78%). Di questi cloni, 16 (46%) appartenevano al sottogruppo IGHV3 (comprendenti 6 geni IGHV3-23 [17%]) e 9 (26%) al sottogruppo IGHV4 (comprendenti 4 geni IGHV4-34 [11%]). Inoltre, 27 su 35 sequenze geniche IGHV (77%) hanno mostrato mutazioni, con distribuzione simile dopo stratificazione sotto o sopra il tempo mediano intercorso tra la raccolta del campione di sangue pre-diagnosi e la successiva diagnosi di LLC. In 44 dei 45 pazienti con LLC, i cloni cellulari B erano presenti nel sangue periferico fino a 77 mesi prima della diagnosi di LLC.SIEnews – Numero 6 – 19 marzo 2009