Efficacia dello schema terapeutico specialmente in pazienti adulti giovani, determinante il dosaggio di asparaginasi effettivamente erogato
Tra il 2000 e il 2006, 85 pazienti adulti, di età compresa tra 18 e 60 anni, con leucemia linfoblastica acuta (LLA) BCR-ABL negativa sono stati trattati presso vari istituti canadesi con un regime pediatrico modificato comprendente alte dosi di asparaginasi, somministrata una volta alla settimana per 30 settimane durante la fase di intensificazione. La percentuale di risposta completa con terapia di induzione è stata dell’89% ed il trattamento post-induzione è stato somministrato in regime di day-hospital. Le complicanze più frequenti durante intensificazione sono state infezioni (47%), osteonecrosi (32%), tromboembolismo venoso (23%) e neuropatia (22%). Con un follow-up mediano di 4 anni, la sopravvivenza globale a 5 anni (SG) e quella libera da recidiva (SSR) erano del 63% e 71%, rispettivamente. Lo studio, pubblicato nella rivista British Journal of Haematology (leggi abstract originale), indica quali fattori negativi predittivi di SG l’età > 35 anni, un’alta conta dei globuli bianchi, il riarrangiamento MLL, il trapianto allogenico di cellule staminali in prima remissione completa e una dose di asparaginasi erogata durante intensificazione < 80% di quella pianificata. I pazienti di età ≤ 35 anni avevano una SG a 3 anni dell’83%, rispetto al 52% nei pazienti di età > 35 anni. In conclusione, la somministrazione del regime pediatrico ha mostrato possedere efficacia anche in adulti con LLA, in particolare in quelli più giovani. L’effettivo dosaggio di asparaginasi sembra essere importante per ottenere un effetto anti-leucemico ottimale.SIEnews – Numero 15 – 6 agosto 2009