We are currently experiencing growing pains as we struggle to integrate broad-based genomic sequencing (BGS) into the delivery of routine cancer care, a process that should accelerate in the wake of the recent liberal US Food and Drug Administration (FDA) approval of BGS for advanced cancers. Among the many challenges is our need to calibrate the expectations of our patients and ourselves about the probability that BGS will identify a personalized … (leggi tutto)
L’editoriale di
Howard West si riferisce a uno studio retrospettivo recentemente pubblicato su
JAMA (
JAMA 2018;320(5):469-477, leggi
abstract), condotto in un
setting “community-based”, che in una popolazione di pazienti con NSCLC avanzato confrontava l’impiego dei test molecolari routinari con test molecolari “allargati” (
broad-based genomic sequencing). Il risultato, nella minoranza di pazienti nei quali era stato condotto il test allargato, risulta deludente nella misura in cui solo una minoranza di pazienti (come era peraltro prevedibile) si era poi effettivamente beneficiato di un trattamento
target, e nella misura in cui la differenza di sopravvivenza complessiva tra i 2 gruppi non evidenziava un chiaro vantaggio a favore delle analisi molecolari “a tappeto”. È chiaro che questo tipo di analisi retrospettive non vuole e non può rappresentare una bocciatura per la medicina di precisione, ma deve ricordare a tutta la comunità oncologica che la nostra giusta aspirazione (quella di identificare un
target in ciascun caso, per poter poi offrire un trattamento veramente personalizzato) rimane, nella grande maggioranza dei casi, un’aspirazione e non una realtà concreta. Ovviamente, se l’allargamento dei test molecolari è funzionale alla disponibilità di sperimentazioni cliniche dedicate a una o più alterazioni
target, il risultato può avere una ricaduta importante per il singolo paziente, ma se così non è il ricorso a tali test diventa fine a sé stesso e probabilmente privo di vantaggi clinici. Il commento di
Howard West è condivisibile nella misura in cui invita alla moderazione e alla sobrietà nei commenti sulla medicina di precisione, ovviamente rinnovando l’impegno nella ricerca.