Retrospective studies indicate that expression of excision repair cross complementing group 1 (ERCC1) protein is associated with platinum resistance and survival in non-small-cell lung cancer (NSCLC). We conducted the first randomized trial, to our knowledge, to evaluate ERCC1 prospectively and to assess the superiority of nonplatinum therapy over platinum doublet therapy for ERCC1-positive NSCLC as well as noninferiority for ERCC1-negative NSCLC. This trial had … (leggi tutto)
Non siamo purtroppo di fronte al primo studio che prova l’insuccesso della farmacogenomica come possibile strategia di selezione dei pazienti affetti da NSCLC. Quello che ad oggi era già abbastanza chiaro era che, oltre alla scelta del marcatore e del numero dei marcatori, anche la scelta della metodica ha una sua rilevanza. Queste sono conclusioni che abbiamo tratto da precendenti studi, prevalentemente nel setting adiuvante, ma non solo.In questo studio condotto da ricercatori inglesi viene prospetticamente analizzato il ruolo predittivo di ERCC1 nel tentativo di selezionare la migliore popolazione di pazienti candidata a trattamento con doppietta a base di platino. Lo studio è stato condotto per identificare la potenziale superiorità di un trattamento non contenente platino verso uno comprendente platino sulla base della positività di ERCC1 e una non-inferiorità per i casi ERCC1-negativi. Il test discriminante è l’anticorpo 8F1, ma viene usato in modo ancillare anche il clone 3F2 (XPF). Vengono trattati pazienti affetti da NSCLC in stadio IIIB e IV: i pazienti con istologia squamosa ricevono un trattamento con cisplatino/gemcitabina verso paclitaxel/gemcitabina. Mentre i pazienti con istologia non-squamosa vengono trattati con cisplatino/pemetrexed verso paclitaxel/pemetrexed. Su un totale di 648 pazienti, 177 avevano istologia squamosa e 471 istologia non-squamosa, mentre la distribuzione del marcatore è ERCC1-positivo rispettivamente nel 76,7% e 54,5% e XPF-positivo uguale a 68,5% e 70,5%, rispettivamente. L’arruolamento viene precocemente stoppato per i pazienti con istologia squamosa a seguito del riscontro di una sopravvivenza significativamente inferiore nei pazienti trattati con doppietta non contenente platino verso quelli trattati con platino (median overall survival 7,6 mesi vs 10,7 mesi, con platino e gemcitabina; hazard ratio [HR] 1,46; p = 0,02) e questo indipendentemente dallo status di ERCC1. Questo è l’unico dato da segnalare in quanto non vengono riportati dati a favore della selezione dei pazienti sulla base della valutazione IHC di ERCC1.
Pur continuando a collezionare risultati deludenti dai trials di farmacogenomica nel NSCLC, raccogliamo al contempo disegni di studi forse non del tutto appropriati per rispondere al quesito di partenza.