Il trattamento, seguito da radioterapia ‘involved-field’ delle grosse masse tumorali in sede extra-linfatica, si è dimostrato sicuro ed efficace. Pazienti di età 18-60 anni con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) a prognosi favorevole (fattore di rischio IPI = 0-1, dove IPI è stato aggiustato per l’età [aa-IPI]) sono clinicamente distinti da pazienti con prognosi sfavorevole. Nei giovani pazienti con DLBCL a basso rischio i migliori risultati si ottengono con 6 cicli di ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone (CHOP) in combinazione con rituximab. Ricercatori italiani hanno analizzato retrospettivamente i dati di 82 pazienti (18-60 anni) con DLBCL aa-IPI 0-1, non precedentemente trattati, seguiti tra il 2002 e il 2007 nei 6 istituti di Bologna, Roma, Napoli e Udine, ai quali è stata somministrata terapia costituita da rituximab-ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, metotrexato, bleomicina e prednisone (R-MACOP-B) seguita, in coloro che presentavano grosse masse tumorali (‘bulky presentation’, n = 34), da radioterapia ‘involved-field’ (30-36 Gy). Una risposta globale è stata osservata in 77 degli 82 (94%) pazienti (75 di essi avevano mostrato risposta completa [91%] e 2 risposta parziale). Dopo un follow-up mediano di 46 mesi, le stime di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale a 7 anni erano rispettivamente 91% e 94%. Lo studio pubblicato nella rivista Leukemia&Lymphoma (
leggi abstract originale) conferma la tollerabilità e l’efficacia del regime R-MACOP-B, seguito da radioterapia ‘involved-field’ sulle grosse masse tumorali, nel trattamento di pazienti giovani con DLBCL a basso rischio.