martedì, 21 marzo 2023
Medinews
6 Aprile 2018

Prospective International Randomized Phase II Study of Low-Dose Abiraterone With Food Versus Standard Dose Abiraterone In Castration-Resistant Prostate Cancer

Abiraterone acetate (AA) is a standard of care for metastatic castration-resistant prostate cancer (CRPC). Despite a large food effect, AA was administered under fasting conditions in its pivotal trials. We sought to test the hypothesis that low-dose AA (LOW; 250 mg with a low-fat meal) would have comparable activity to standard AA (STD; 1,000 mg fasting) in patients with CRPC. Patients (n = 72) with progressive CRPC from seven institutions in the United States and … (leggi tutto)

L’assunzione di abiraterone acetato in concomitanza con il pasto ne aumenta di 5-7 volte la biodisponibilità, tale incremento è proporzionale al contenuto di grassi nel pasto e può arrivare fino a 10-17 volte. L’ipotesi alla base dello studio di Szmulewitz e colleghi è che un dosaggio minore di farmaco ma assunto in concomitanza con un pasto possa avere la medesima efficacia del dosaggio standard assunto a digiuno.
Lo studio di fase II è stato condotto su 72 pazienti con carcinoma prostatico resistente alla castrazione randomizzati 1:1 a ricevere 250 mg al giorno di abiraterone (assunto durante o entro 30 minuti dal termine della colazione) versus il dosaggio standard a digiuno. Dopo 12 settimane di trattamento è stata dimostrata la non inferiorità di abiraterone a dosaggio ridotto rispetto al dosaggio standard in termini di risposta sierologica. Il tasso di risposta del PSA è stato del 58% e 50 % rispettivamente nei due gruppi (dosaggio ridotto vs dosaggio standard) e la sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata sostanzialmente sovrapponibile (9 mesi). La riduzione dei livelli sierici di androgeni è stata equivalente nei due gruppi. La concentrazione sierica di farmaco è tuttavia risultata superiore nei pazienti trattati con il dosaggio standard.
Questo studio prospettico suggerisce pertanto la non inferiorità di abiraterone ad un dosaggio ridotto al 75%, assunto durante il pasto, rispetto al dosaggio attualmente impiegato nella pratica clinica a digiuno. Si tratta tuttavia di uno studio non privo di limiti, primo fra tutti il numero esiguo di pazienti arruolati, che non può pertanto essere considerato practice-chancing, ma che merita di essere supportato da studi futuri. In un periodo in cui la sostenibilità economica dei trattamenti rappresenta uno dei problemi principali in oncologia l’eventuale conferma in studi futuri della possibilità di utilizzare un dosaggio di abiraterone pari ad un quarto di quello attualmente impiegato avrebbe importanti implicazioni.
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