Gastrointestinal stromal tumours (GIST) are the most common mesenchymal neoplasms of the gastrointestinal tract. Imatinib followed by sunitinib and regorafenib is the standard sequence of treatment for advanced disease. Pazopanib is effective in soft tissue sarcomas but has never been assessed in advanced GIST in a randomised trial. We aimed to assess the efficacy and safety of pazopanib in patients with previously treated advanced GIST. In this randomised … (leggi tutto)
I GIST avanzati (non resecabili), i tumori mesenchimali più frequenti nel tratto gastroenterico, costituiscono un esempio di malattia oncologica nella quale il driver è facilmente identificabile (mutazioni attivanti il gene cKIT sono presenti nell’80% dei casi). Le evidenze derivate dai risultati dei trial clinici randomizzati, riportate anche nelle più recenti linee guida AIOM, hanno consentito di stabilire una sequenza terapeutica per questa malattia: utilizzo di imatinib mesilato in prima linea di terapia, seconda linea con raddoppio della dose del farmaco ovvero trattamento con sunitinib, trattamento di terza linea con regorafenib (studio GRID, Lancet 2013) lasciando aperta la strada ad un possibile rechallenge di imatinib (studio RIGHT, Lancet Oncol 2013). Il recente trial di fase II randomizzato transalpino ha confrontato un trattamento con l’inibitore multitarget pazopanib somministrato alla dose di 800 mg/die e terapia di supporto vs la sola terapia di supporto in pazienti pretrattati con almeno due linee terapeutiche. Endpoint primario dello studio era la investigator-assessed PFS nella popolazione intention-to-treat; era consentito il crossover per i pazienti randomizzati alla sola terapia di supporto che potevano ricevere pazopanib al momento della progressione.Sebbene il trattamento con pazopanib abbia dimostrato un vantaggio statisticamente significativo in PFS mediana, il corrispondente beneficio clinico è limitato e complessivamente non particolarmente rilevante (circa 1 mese). Inoltre, mancano convincenti fattori predittivi di risposta che permetterebbero di selezionare i pazienti con potenziale maggiore beneficio dal trattamento (vedi dati sulla concentrazione plasmatica steady-state del farmaco e quelli sulla genesi di ipertensione come possibili fattori predittivi).